Base militare dei veleni, anche Mattarella e Napolitano chiamati a testimoniare al processo Quirra
Il Capo dello Stato citato quale capo delle forze armate, ma anche come ex ministro della Difesa. Il processo aperto per far luce sull'inquinamento causato dalle esercitazioni militari

Sergio Mattarella e Giorgio Napolitano saranno testimoni al processo per i "veleni di Quirra". Il giudice monocratico del tribunale di Lanusei, Nicole Serra, ha infatti ammesso il Capo dello Stato e il suo predecessore al dibattimento che prende il via in questi giorni. Mattarella verrà sentito in qualità di capo delle forze armate, ma anche come titolare del dicastero della Difesa dal 1999 al 2000. Citati inoltre gli ex ministri che si sono cucceduti nella carica dal 2001 al 2011, Antonio Martino, Arturo Parisi e Ignazio La Russa. Insieme a loro saranno convocati anche i sottosegretari sardi alla Difesa Salvatore Cicu (periodo 2006 - 2008) ed Emidio Casula (2001 - 2006).
Il processo, che vede sul banco degli imputati otto comandanti (Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi, Paolo ricciGianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon) del Poligono militare di Perdasdefogu nel periodo tra il 2002 e il 2010, è stato aperto per far luce sul presunto inquinamento causato dalle esercitazioni militari e civili all’interno del Poligono interforze sperimentale del Salto di Quirra, nella Sardegna sud-orientale. Inquinamento che potrebbe essere causa delle numerose morti per tumore tra gli abitanti della zona e i militari impiegati nel poligono. Tutti sono accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri. Rigettate tutte le eccezioni presentate dalla difesa degli imputati, tra cui l'incompetenza territoriale del Tribunale di Lanusei e la mancanza di un'imputazione chiara e precisa.
L'avvocato: Mattarella sapeva dei veleni e della mancanza di sicurezza?
La lista dei testimoni che comprende anche il Capo dello Stato e l'emerito è stata presentata dall'avvocato di parte civile Gianfranco Sollai, in rappresentanza di alcuni allevatori e dei titolari di alcune aziende agricole del territorio. Secondo il legale, sentire gli allora ministri dlela Difesa e sottosegretari competentanti per capire se sapessero del tipo di attività e della tossicità delle operazioni belliche ad essa collegate che si svolgeva all'interno del Poligono. "Chiederò se fossero consapevoli del fatto che solo le recinzioni e i cartelli non sarebbero stati sufficienti a salvaguardare la salute", spiega l'avvocato convinto del fatto che "i ministri non avrebbero dovuto assumere il ruolo di responsabili civili per conto del ministero, ma di imputati". Il dibattimento proseguirà il 27 gennaio con l'audizione dei primi testi dell'accusa rappresentata dal Pm Biagio Mazzeo.