Postina non consegna la posta per ben 10 anni: "Avevo mal di schiena"
Scoperti 40 chili di corrispondenza accumulati in casa e in auto: la portalettere di Cassino è stata denunciata. Indagini in corso per sottrazione di corrispondenza
A Cassino, nel sud della provincia di Frosinone, la Polizia di Stato ha scoperto un caso eclatante di disservizio postale: una portalettere ha accumulato per dieci anni circa 40 chili di corrispondenza non consegnata. Tra le lettere trovate in casa, la più vecchia risale al 2014 e include bollette, atti giudiziari e raccomandate mai recapitate ai destinatari. La posta era stata nascosta in una stanza ormai piena e nel portabagagli dell'auto della donna.
Le indagini e la scoperta della polizia
Le indagini sono partite a seguito di numerose segnalazioni da parte dei cittadini, che lamentavano ingiunzioni di pagamento per bollette mai ricevute. La Polizia, guidata dal sostituto commissario Roberto Donatelli, ha deciso di effettuare un controllo a sorpresa nella casa della portalettere, fingendo di cercare droga o armi. Già all'ingresso, gli agenti hanno notato un pacco di corrispondenza. Alla domanda sul perché fosse lì, la donna ha risposto che il giorno precedente aveva avuto un forte mal di schiena, motivo per cui non era riuscita a completare il giro di consegne.
La scoperta shock: 40 kg di corrispondenza accumulata
La perquisizione ha rivelato una stanza quasi interamente occupata da migliaia di lettere, plichi e raccomandate mai consegnate. Gli investigatori hanno scoperto che la portalettere, al termine del turno di lavoro, riportava a casa la posta del giorno e la accumulava in una busta della spesa. Se qualcuno si lamentava, recuperava i documenti recenti, ma in caso contrario li lasciava accatastati. Parte della corrispondenza è stata trovata anche nel bagagliaio dell’auto.
Denuncia e accuse: sottrazione di corrispondenza
Poste Italiane è stata immediatamente informata della situazione e ha proceduto con la denuncia formale. Gli agenti del Commissariato di Cassino, diretto dal vice questore Flavio Genovesi, hanno segnalato il caso alla Procura della Repubblica per il reato di sottrazione di corrispondenza. Al momento non risultano buste aperte, nemmeno quelle contenenti potenziali assegni o tessere bancomat, il che fa pensare che l’intenzione della donna non fosse il furto. Tuttavia, rimane inspiegabile come abbia potuto accumulare tale quantità di posta per dieci anni senza essere scoperta prima.