Ponte crollato: contestato anche il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. Ma potrebbero aggiungersene altri
Il procuratore di Genova acquisisce il contratto di servizio tra Autostrade e lo Stato italiano. Gli inquirenti non escludono il reato di omicidio colposo stradale
A testimoniare che sarà un'inchiesta lunga e difficile intervengono le ipotesi di reato che il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, insieme ai sostituti Walter Cotugno e Massimo Terrile, sta formulando in merito al crollo del ponte Morando di Genova. Oltre all’omicidio colposo plurimo e al disastro colposo, "siamo pronti a contestare anche il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti", ha detto il procuratore. "Abbiamo fatto il punto su alcune criticità, fissato i filoni d’accertamento, che si svilupperanno su alcune linee chiave e in qualche modo parallele", ha aggiunto il magistrato.
Innanzitutto bisogna capire quali fossero gli accordi tra il concessionario e gestore dell’opera, Autostrade per l’Italia, e lo Stato italiano. L'acquisizione del contratto di servizio avverrà nelle prossime ore e da lì si partirà per capire quali fossero gli obblighi della società in mano alla famiglia Benetton in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria e quali gli obblighi di controllo delle Pubbliche amministrazioni.
Un altro reato potrebbe aggiungersi
Ma un altro reato potrebbe aggiungersi alla lista stilata dalla Procura di Genova: l'omicidio colposo stradale anche se "è prematuro perché dipende tutto dalle possibili configurazioni di scenario", ha detto Cozzi. "E prematuro anticiparlo perché significherebbe inquadrare in un certo modo le possibili cause e ipotecare un qualcosa che ancora si deve conoscere".
I molti interventi di manutenzione sul ponte Morando
L'analisi sugli interventi fatti dalla costruzione del ponte avvenuta del 1968 fino a oggi rivela che la struttura ha subito diversi interventi di manutenzione e riparazione. Tra rifacimento del manto stradale e ristrutturazioni varie, spicca l'esigenza del "rinforzo dei piloni", richiesta con urgenza nel 1985. Come rivela il Secolo XIX qualcosa di ancora più inquietante avviene nel 1992: "una relazione spiega che nei tiranti – anima in metallo avvolta dal calcestruzzo – sul lato di levante (quello verso il centro di Genova insomma) sono in atto processi di corrosione e bisogna praticamente rifarli". Interventi alle strutture che rivelano come già allora fosse in dubbio la tenuta del ponte. Fatto sta che i se i tiranti di Ponente vengono rifatti - nonostante i dubbi sulla loro corretta costruzione sollevati da Stefano Marigliani, direttore del tronco genovese di Autostrade su possibili "difetti di esecuzione" - quelli della parte opposta non rientrano nel lotto dei lavori. Tutto questo verrà sottoposto ad attenta valutazione da parte di Pm.
Autostrade sapeva?
Resta da capire se Autostrade per l’Italia fosse a conoscenza del cattivo stato di manutenzione del ponte. Anche perché in via d'urgenza, la società gestrice aveva avviato pochi mesi fa una gara d'appalto d'urgenza il cui iter si era concluso l'11 giugno scorso e l'assegnazione dell'incarico era quasi giunta a compimento. Vien da chiedersi perché l'intervento non era stato programmato prima e se e perché Autostrade fosse venuto a conoscenza delle criticità solo di recente.
La società in una nota spiega come siano andate realmente le cose, almeno dal suo punto di vista. "L’infrastruttura era monitorata dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge, e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche. Inoltre le strutture tecniche preposte si sono avvalse, per valutare lo stato di manutenzione del viadotto e l’efficacia dei sistemi di controllo adottati, di società e istituti leader al mondo in testing, e ispezioni sulla base delle migliori best practices internazionali", spiega.
E aggiunge che "gli esiti delle attività di monitoraggio e delle verifiche svolte dagli autorevoli soggetti esterni hanno sempre fornito alla società adeguate rassicurazioni sullo stato dell’infrastruttura. Questi stessi esiti sono stati utilizzati come base per la progettazione degli interventi di manutenzione sul viadotto approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti secondo le norme di legge e le previsioni della Convenzione (il contratto di servizio, ndr). Le strutture tecniche di Autostrade per l’Italia stanno fornendo alle istituzioni competenti tutto il supporto necessario per l’accertamento delle cause del tragico evento e per il ripristino dell’autostrada nei tempi più rapidi possibili".