Bruno, il primo poliziotto d'Italia senza gamba torna a lavorare: "Abbiamo vinto"
Il giovane, 33 anni, a lungo in servizio al commissariato Lambrate, continuerà a tenere la divisa nonostante la menomazione fisica. Le riflessioni di un sindacalista del Coisp

“Ho imparato sulla mia pelle che dopo ogni fine c’è sempre un nuovo inizio. Sta a noi decidere in che senso farlo andare... “, ha scritto su facebook Bruno Varacalli, il giovane poliziotto calabrese della Questura di Milano, 33 anni, che nel 2017, mentre tornava dalle ferie con la sua moto, ha avuto un drammatico incidente e a causa delle gravi ferite sofferte ha dovuto accettare l’amputazione della gamba destra. Nonostante tutto, al giovane il futuro è finalmente tornato a sorridere.
“Abbiamo vinto”
“Abbiamo vinto! Si Abbiamo! Non è una mia vittoria, è una vittoria di tutti, della mia compagna che mi ha sempre sostenuto, della mia famiglia, anche se lontani facendo il tifo per me, dei miei amici, di tutti voi che mi seguite e mi date la carica, colleghi e superiori che mi hanno supportato, della Polizia di Stato che ha dimostrato ancora una volta di essere una grande istituzione, una famiglia che non abbandona i suoi figli, di essere a passo con i tempi evolvendosi in modo straordinario, credendo in me e nelle mie capacità, nonostante la mia disabilità, consentendomi ancora di indossare questa divisa, perché consapevole che posso dare ancora tanto”, ha scritto sul social Varacalli, quando ha saputo che avrebbe potuto continuare a indossare la divisa, passando dalla Volante ai ruoli tecnici.
La dedica
“Dedico questa conquista anche a quelle poche persone che hanno esultato quel 5 settembre e a chi mi ha offeso apertamente e pubblicamente solo perché sono Poliziotto”, ha scritto sul social il giovane, che ha avuto dalla sua parte anche i vertici della Polizia: “Ricordo ancora quella bellissima frase del Capo della Polizia mentre ero in rianimazione in pericolo di vita: ‘Bruno è giunto il momento di raccogliere quanto hai seminato, la divisa ce l'hai cucita addosso e mai nessuno te la toglierà...’”. E’ stata però un'attesa estenuante. “Era il 04/09/2017 l'ultima volta che in questa stazione salivo a bordo di un treno che mi avrebbe portato a Milano non sapendo che qualche ora la mia vita non sarebbe stata più la stessa. Ad un anno e 8 mesi di distanza mi ritrovo in questa stessa stazione ad aspettare un treno che mi porterà a Roma dove una commissione ministeriale deciderà se sarò ancora poliziotto: vado a riprendermi ciò che mi è stato tolto…”. E così stato.
I sindacati
I sindacati di polizia hanno accolto la notizia con sollievo. “Siamo più che contenti che l’amministrazione abbia preso questa decisione: apprezziamo il riconoscimento della professionalità e dei sacrifici fatti da Bruno Varacalli”, ha spiegato a Tiscali Domenico Pianese, segretario generale del Coisp. “Crediamo che questa attenzione debba essere riconosciuta in tutte le fasi della vita di tutti i poliziotti: in questo caso poi parliamo di un giovane uomo di 33 anni legatissimo alla sua professione, un giovane che fatto sforzi immani pur di restare all’interno del nostro mondo. Quindi il passaggio dalla volante al ruolo tecnico scientifico ci è sembrato più che mai opportuno”, ha sostenuto ancora il sindacalista.
Un precedente
Pianese rilancia: “La mia organizzazione è convinta che sia necessario creare all’interno dell'amministrazione un ruolo contabile che consenta al personale non più idoneo a svolgere pienamente il ruolo iniziale di continuare a operare nella Polizia: per non disperdere quel bagaglio di cultura professionale che può ancora essere utile agli italiani. Penso, in particolare, a chi è stato investigatore: uomini che molto spesso hanno operato in contesti e situazioni complesse. Credo che il caso Varalli possa diventare un importante precedente e che la strada intrapresa possa essere perseguita e ampliata”. Si chiede qualcosa che è simile, ma non uguale, al ruolo d’onore Ruolo d'Onore degli Ufficiali e sottufficiali delle Forze Armate. “Il Ruolo d'Onore non prevede l'utilizzo degli uomini in attività operative: noi chiediamo di tutelare le professionalità tenendole all’interno dell'amministrazione. Come è stato fatto con Varacalli che sarà impiegato nei servizi tecnico scientifici, al fianco di altri colleghi”, ha concluso Pianese.
Gli altri amici
La vicenda di questo ragazzo aveva colpito anche il gruppo dei "Bikers di Pisa", che per lui aveva raccolto fondi: “Mentre guidava la sua moto in autostrada, ad un tir è esploso un pneumatico e lo ha colpito in pieno; una volta a terra è stato travolto da un altro mezzo pesante, perdendo così una gamba. Questa raccolta fondi è organizzata dai "Bikers di Pisa" come segno di solidarietà verso un ragazzo con la nostra stessa passione, che dovrà affrontare mille difficoltà e altrettante spese mediche, tra cui quelle per una protesi. Pochi euro non cambiano la vita a nessuno, ma insieme possiamo dare un aiuto concreto ad un ragazzo in seria difficoltà”, avevano scritto i motociclisti. Il brutto, ma anche (soprattutto) il bello della vita.