Barbaramente picchiato e gettato nel Piave, gli ultimi drammatici minuti di vita di Alex Marangon. I familiari: "Chi sa parli"
L’appello ai microfoni del Tg1: "Hanno paura di parlare però a questo punto si mettano una mano sul cuore, dicano qualcosa, non può finire così"
"Hanno paura di parlare però a questo punto si mettano una mano sul cuore, dicano qualcosa, non può finire così". Questo l'appello ai microfoni del Tg1 della famiglia di Alex Marangon, il 25enne di Marcon in provincia di Venezia, ritrovato morto sul greto del Piave, dopo aver partecipato a un raduno nell'abbazia sconsacrata di Vidor.
L'ultimo sms alla madre
Nel servizio dell'inviato Tg1 è stato mostrato l'ultimo messaggio inviato da Alex ai genitori, poche ore prima della morte, mentre scherzava con la madre. Sulla morte la procura di Treviso ha aperto un fascicolo al momento senza indagati e anche oggi sono proseguite le audizioni di testimoni.
L'autopsia
Dall'autopsia è emerso che sarebbe stato ucciso da plurimi colpi alla testa inferti con un oggetto contundente, colpi che non può essersi auto inferto, né essere frutto di una caduta accidentale. L'esame ha rilevato, inoltre, un'emorragia interna al torace che gli ha fatto perdere molto sangue. Resta da verificare se, quando è stato aggredito, il giovane era preda degli effetti dell'ayahuasca che aveva bevuto durante il rito sciamanico.