Taglio liste d'attesa nella Sanità: cosa prevede il piano e quando diventerà operativo
Dl in Gazzetta, ora bisognerà attendere l'iter per la conversione in legge e per i decreti attuativi. Le prime misure arriveranno in autunno

Anche se il Piano anti-liste d'attesa, voluto dal ministro della Salute Orazio Schillaci, ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei ministri, tuttavia perchè si traduca in benefici concreti i cittadini dovranno ancora attendere. Se i tempi tecnici verranno rispettati, le prime misure dovrebbero infatti diventare operative entro l'autunno ma sulla tempistica esatta non c'è, al momento, certezza.
Il piano anti-liste attesa
La svolta per contrastare la piaga delle liste di attesa, principale problema per i cittadini ed il Servizio sanitario nazionale, è delineata in 22 articoli suddivisi tra due provvedimenti: un decreto legge che prevede 7 norme ed un disegno di legge di 15 articoli, per il quale i tempi richiesti si allungano. Per rispondere alla domanda sul quando le nuove misure saranno effettivamente operative - a partire dal Cup unico regionale, la disponibilità di visite ed esami anche il sabato e la domenica ed il ricorso a intramoenia e privati con modalità precise per avere tempi certi per le prestazioni - bisogna considerare una prima data, ovvero la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del dl avvenuta lo scorso 7 giugno.
Le prime misure arriveranno in autunno
"È bene precisare - sottolinea il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta - che il dl sulle liste di attesa, pubblicato in Gazzetta il 7 giugno, dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 6 agosto, e cioè entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta". Una volta avvenuta la conversione in legge, per la piena attuazione delle norme dovranno essere però adottati almeno sette decreti attuativi del ministero della Salute, di cui, precisa Cartabellotta, "alcuni in concerto con altri dicasteri o istituzioni". E i tempi per la loro adozione sono definiti dal testo del dl (30 o 60 giorni) solo per alcuni decreti attuativi, mentre per altri, rileva, "non sono nemmeno indicati". Di conseguenza, l'adozione di questi provvedimenti non sarà dunque immediata. "Né - avverte il presidente Gimbe - saranno rapidamente visibili i benefici per i cittadini, visto che molte delle misure introdotte dal dl richiederanno tempi tecnici di realizzazione medio-lunghi. E servirà, in ogni caso, una stretta collaborazione con Regioni e Aziende sanitarie per evitare che questo decreto rimanga disatteso". Insomma, l'odissea di tanti pazienti per poter ottenere una visita o un esame in tempi appropriati è destinata a prolungarsi almeno di qualche mese, nell'ipotesi migliore.
Iter decreti attuativi
In particolare, rileva Gimbe, sono solo due gli articoli del dl che prevedono una tempistica precisa per l'emanazione dei decreti attuativi. Il primo è l'articolo 1 che sancisce l'istituzione della Piattaforma nazionale delle liste di attesa presso l'Agenas. Si specifica infatti che "entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, con decreto del ministro della Salute sono adottate specifiche linee guida per definire i criteri di realizzazione, di funzionamento e di interoperabilità tra la Piattaforma nazionale e le piattaforme regionali". Le linee guida per rendere operativa la Piattaforma dovrebbero quindi arrivare entro gli inizi di ottobre.
L'altro articolo del dl che prevede una tempistica è l'articolo 6 su 'Ulteriori misure per il potenziamento dell'offerta assistenziale e il rafforzamento dei Dipartimenti di salute mentale'. In questo caso è indicato che "entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl" venga definito un "piano d'azione finalizzato al rafforzamento della capacità di erogazione dei servizi sanitari e all'incremento dell'utilizzo dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio". Per il resto delle misure, i tempi restano un'incognita.