Violenza sessuale su minori, arrestato parroco nel Bresciano
Il sacerdote ai domiciliari: accusato di numerosi abusi sessuali aggravati su minori durante le attività parrocchiali. La diocesi collabora con la magistratura

Un noto sacerdote della Bassa Bresciana è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di numerose violenze sessuali aggravate su minori. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Brescia su richiesta della Procura locale, dopo una delicata indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Verolanuova. Le presunte vittime sarebbero alcuni ragazzini coinvolti nelle attività della parrocchia, affidati al religioso nell’ambito del suo ruolo pastorale.
Il caso è esploso all’inizio dell’anno, quando un giovane ha raccontato di aver subito “attenzioni particolari” da parte del sacerdote. In seguito a questa segnalazione, e su invito della diocesi, il sacerdote aveva lasciato l’incarico di parroco presso la comunità di San Paolo. Le dimissioni erano state comunicate ai fedeli attraverso una lettera del vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada.
La decisione della diocesi e le parole del vescovo
Il vescovo Tremolada, nella missiva letta in chiesa, aveva spiegato: “Sono emerse situazioni ed elementi di criticità che consigliano di interrompere immediatamente l'esperienza nella comunità parrocchiale”.
Il vescovo aveva inoltre espresso comprensione per il disagio vissuto dalla comunità, aggiungendo: “Lo smarrimento che questa decisione provoca in tutti voi fedeli è comprensibile. Il parroco ha rimesso il mandato per poter proseguire con più libertà il suo cammino personale”.
Le indagini dei carabinieri della Bassa Bresciana
L'inchiesta è partita dai carabinieri di Borgo San Giacomo e dal Norm di Verolanuova, ed è poi approdata in Procura, che ha chiesto e ottenuto la custodia cautelare per il sacerdote.
Secondo le ricostruzioni fornite dagli inquirenti, il sacerdote avrebbe commesso gli abusi tra il 2011 e il 2013 – anni in cui fu curato e parroco in due Comuni della provincia – e anche nel corso del 2024, quando era in servizio nella parrocchia di San Paolo.
Accuse gravi e collaborazione della diocesi
Le accuse mosse contro Don P. riguardano molteplici episodi di violenza sessuale aggravata, per cui è attualmente sottoposto a misura cautelare degli arresti domiciliari.
La diocesi di Brescia ha dichiarato la piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti, ribadendo la volontà di affrontare con la massima serietà eventuali comportamenti illeciti e tutelare i minori coinvolti. In casi come questo, la trasparenza e la cooperazione tra istituzioni civili ed ecclesiastiche diventano cruciali per garantire giustizia e protezione.
Il silenzio rotto da una testimonianza ha aperto l’indagine
La testimonianza del primo ragazzino ha rappresentato l’innesco per l’intero procedimento giudiziario. A partire da quel momento, gli investigatori hanno raccolto elementi gravi e convergenti che hanno portato all’intervento della magistratura. Il caso ha profondamente colpito la comunità locale, dove il sacerdote era conosciuto da anni per la sua attività pastorale. Le indagini sono ancora in corso e potrebbero portare a nuovi sviluppi.