Papa Francesco ha riservato una sorpresa agli imprenditori. Poi l'appoggio al mondo Lgbt
In un video il Pontefice ha invitato tutti i 22 milioni di cattolici che fanno attualmente parte alla Rete Mondiale di Preghiera di Bergoglio a pregare per gli imprenditori

Per il mese di agosto papa Francesco ha riservato una sorpresa per i piccoli e medi imprenditori: in un video ha invitato a pregare per loro tutti i 22 milioni di cattolici che fanno attualmente parte alla Rete Mondiale di Preghiera del Papa, un organismo della Curia vaticana guidato da un gesuita. Per ogni mese dell’anno il papa indica una intenzione di preghiera. Molti sono i giovani che fanno parte di questo speciale apostolato della preghiera. Ebbene, nel pieno della crisi economica che tutto lascia pensare potrebbe aggravarsi nel prossimo futuro, Francesco ha pensato alle piccole e medie imprese che in Italia raccolgono il 76% dei lavoratori occupati. Sono considerate piccole le imprese con 10-100 dipendenti; sono invece medie le imprese che contano tra i 100 e i 250 dipendenti.
Una preghiera per gli imprenditori
Il papa chiede di pregare “perché i piccoli e medi imprenditori, duramente colpiti dalla crisi economica e sociale, trovino i mezzi necessari per proseguire la propria attività, al servizio delle comunità in cui vivono”. “Come conseguenza della pandemia e delle guerre, - afferma il papa nel video apposito diffuso ieri - il mondo affronta una grave crisi socioeconomica. Non ce ne siamo ancora resi conto! E tra chi ha subito gravi danni ci sono i piccoli e medi imprenditori. Quelli del settore del commercio, dell’artigianato, delle pulizie, dei trasporti e tanti altri. Quelli che non compaiono nella lista dei più ricchi e potenti e che, nonostante le difficoltà, creano posti di lavoro mantenendo la propria responsabilità sociale. Quelli che investono nel bene comune anziché nascondere il proprio denaro nei paradisi fiscali. Tutti loro – puntualizza Francesco - dedicano un’enorme capacità creativa a cambiare le cose dal basso, da dove viene sempre la migliore creatività. E con coraggio, con sforzo, con sacrificio, investono nella vita generando benessere, opportunità e lavoro”.
L'economia di Francesco
E’ nota l’importanza che il papa annette all’economia tanto che sulla scia del suo insegnamento è nata l’iniziativa mondiale dedicata ai giovani chiamata “L’economia di Francesco”. Il gesuita Frédéric Fornos, Direttore Internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, a proposito dell’intenzione di preghiera per il mese di agosto ha commentato: “Le crisi che stiamo vivendo sono – come dice Francesco – un ‘momento Noè’, un’opportunità per costruire qualcosa di diverso. In questo senso, sono molto importanti i piccoli e medi imprenditori, la loro forza creativa, la loro capacità di apportare soluzioni dal basso. Senza di loro non sarebbe stato possibile attraversare la crisi del Covid, e continuano ad essere necessari anche ora. Per questo è importante pregare per loro”. L’intenzione di preghiera per agosto non è il primo segnale di attenzione del papa alle piccole e medie imprese danneggiate dalla crisi.
Il pensiero innovativo di Bergoglio
Già nel mese di marzo aveva espresso il suo pensiero innovativo incontrando i membri dell’Associazione “Anima per il sociale nei valori d’impresa” del Lazio. “Bisogna- mise allora in chiaro Bergoglio - che l’economia sia più libera dal potere della finanza e più creativa nel ricercare forme di produzione orientate a un’ecologia integrale. Che l’economia sia concreta, non “liquida” né “gassosa”, come è il pericolo delle finanze. La globalizzazione dev’essere “governata”, in modo che il globale non vada a scapito del locale, ma le due dimensioni stiano in connessione virtuosa e feconda. Molti, comprensibilmente, direbbero: ma che possiamo fare noi, piccoli imprenditori, di fronte al “gigante Golia” del potere finanziario e tecnocratico? Penso – e auspico che la costruzione di un’economia nuova, rispettosa della dignità umana e dell’ambiente, possa e debba partire dal basso. Anzi – lo sappiamo –, è già partita dal basso: in tutto il mondo ci sono tante esperienze di impresa etica e sostenibile che tracciano un cammino. Occorre favorire la comunicazione e la condivisione tra queste esperienze, così che si formi una rete capace di incidere a livelli sempre più estesi”. E terminò con un consiglio “da vescovo”. Se volete essere anima nel mondo dell’impresa, “non tralasciate di avere cura della vostra propria anima, quella che ci viene da Dio. E per questo occorre resistere alla tentazione dell’attivismo e trovare tempi per riflettere, per pensare, per contemplare. A volte l’attivismo ci distrugge l’interiorità; non parlo di religiosità ma di interiorità umana. Poi, quella per una religione è un’opzione personale, ma prima c’è l’interiorità umana”.
L'attenzione ai problemi della gente
L’attenzione costante ai problemi quotidiani della gente il papa l’ha dimostrata anche nella prima udienza generale dopo la pausa estiva. La catechesi è stata un excursus sulla recentissima visita in Canada più volte definita un “pellegrinaggio penitenziale” per gli abusi nei confronti delle popolazioni indigene canadesi. ”Si è trattato – ha chiarito Francesco - di un viaggio diverso dagli altri. Infatti, la motivazione principale era quella di incontrare le popolazioni originarie per esprimere ad esse la mia vicinanza e il mio dolore e chiedere perdono – chiedere perdono – per il male loro arrecato da quei cristiani, tra cui molti cattolici, che in passato hanno collaborato alle politiche di assimilazione forzata e di affrancamento dei governi dell’epoca”. In questo senso, “in Canada è stato intrapreso un percorso per scrivere una nuova pagina del cammino che da tempo la Chiesa sta compiendo insieme ai popoli indigeni. E infatti il motto del viaggio “Camminare insieme” spiega un po’ questo. Un cammino di riconciliazione, di guarigione, che presuppone la conoscenza storica, l’ascolto dei sopravvissuti, la presa di coscienza e soprattutto la conversione, il cambiamento di mentalità”. Relegando al passato la mentalità colonialista che contrasta con la mentalità del Vangelo.
Poi papa Francesco, nel nome della "cultura dell'incontro" e della prossimità, sostiene e incoraggia iniziative pastorali in favore delle persone Lgbt. "Vi incoraggio a continuare a lavorare sulla cultura dell'incontro, che accorcia le distanze e ci arricchisce con le nostre differenze, proprio come ha fatto Gesù, che si è fatto vicino a tutti", è quanto scrive il Pontefice in un breve messaggio in spagnolo in risposta a una lettera inviatagli dal padre gesuita James Martin, che svolge il suo apostolato tra le persone Lgbt, in occasione dell'evento "Outreach" (sensibilizzazione) che quest'anno si è potuto svolgere in presenza.
Lo ha reso noto in un tweet lo stesso religioso. Il Papa - riporta Vatican News - osserva che la cosa più preziosa è ciò che accade negli incontri interpersonali: "In effetti, la pandemia ci ha spinto a cercare alternative per colmare le distanze. Ci ha anche insegnato che ci sono cose insostituibili, tra cui la capacità di guardarsi 'faccia a faccia', anche con coloro che la pensano diversamente o con i quali le differenze sembrano separarci o anche metterci in contrasto. Quando superiamo queste barriere, ci rendiamo conto che sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci separano".