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Il papa e l'aborto, ginecologi furiosi: "Se siamo 'sicari', le donne sono mandanti? Noi applichiamo la legge"

Le associazioni dei medici prendono le distanze dalle parole di Bergoglio. "Noi dalla parte della salute e dignità delle donne". I medici? "Hanno facoltà di scelta"

Antonella A. G. Loidi Antonella Loi   
Un cartello durante una manifestazione a favore del diritto all'aborto
Un cartello durante una manifestazione a favore del diritto all'aborto

"La legge 194 sull’Interruzione volontaria di gravidanza è una legge e quindi va rispettata". Ginecologi e ostetrici prendono posizione e non potrebbero fare altrimenti dopo le parole di papa Francesco, pronunciate su un aereo di rientro da Bruxelles, durante il quale Bergoglio si è lasciato andare ad affermazioni quanto meno tranchant contro i medici che, negli ospedali e nelle strutture sanitarie, praticano l'aborto. Il papa insomma non ha usato mezzi termini, definendo l'Ivg un "omicidio" e i medici che la praticano dei "sicari". "Lo Stato vaticano ha rapporti diplomatici con lo Stato italiano e c’è reciproco rispetto ma è molto doloroso per i medici essere definiti dei 'sicari'", ha affermato il segretario dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi), Antonio Chiantera. Il quale promette di scrivere al potefice per sostenere che "non meritiamo tale trattamento". 

E a buona ragione l'Aogoi manifesta la costernazione contro "espressioni violente e sbagliate", come da più parti sono state definite, senza peraltro ritrovarsi da sola. In un post su X, Nino Cartabellotta presidente del Gimbe, richiama le leggi e anche Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ha rispedito al mittente l'accusa. "I medici sono sempre vicini alle persone che soffrono, che hanno bisogno del loro aiuto. Nel caso specifico, svolgono questo delicato compito rendendo possibile l’applicazione di una Legge dello Stato, la 194/78. Una legge che prevede il rispetto della salute e della dignità della donna e della libertà sia della donna che del medico", ha detto il sanitario. Anelli sottolinea peraltro come sia riconosciuta in Italia "l'obiezione di coscienza, libera scelta personale che non deve diventare elemento di giudizio o discriminazione".

"Se i medici sono 'sicari' le mandanti sono le donne"

Più diretta Alessandra Kustermann, ginecologa e da sempre in prima linea per i diritti delle donne, e membro del comitato scientifico dell'Osservatorio Violenza sulle Donne, per la quale se il Papa "in quanto capo della Chiesa cattolica" ha diritto di dire che "l'aborto è un omicidio", non così "che i medici non obiettori a una legge dello Stato siano dei sicari prezzolati dalle donne che vogliono abortire, altrimenti la sua misericordia dichiarata in passato verso la donna che ha abortito dove finirebbe? Forse visto che la sua madrelingua non è l’italiano non sa che, se noi siamo sicari, le donne sono le 'mandanti' dell’omicidio", ha spiegato la ginecologa. 

E contro l'ennesima ingerenza nello spettro dei diritti delle donne, scendono in campo anche altre associazioni come Telefono rosa, che da anni opera contro la violenza sulle donne. "Siamo in un momento così tragico e particolare, con tutti questi femminicidi, che quasi ci sembra fuori luogo commentare le parole del Pontefice ma di certo non mi aspettavo queste parole da parte di Francesco. Forse la battuta è stata molto, troppo forte", ha detto Gabriella Moscatelli, presidente e fondatrice dell'associazione. Per poi chiudere il cerchio: "Non mi sembra giusto tirare in ballo i medici, che fanno solo ciò che devono fare". 

 

 

Antonella A. G. Loidi Antonella Loi   
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