Operaio si ferisce in cantiere, abbandonato in strada. Lasciato davanti a un benzinaio, è grave. Il precedente di Satnam
La vicenda risale alla sera del 14 Novembre ma la notizia si è diffusa solo oggi. L'uomo è stato soccorso e portato prima in ambulanza e poi in elicottero all'ospedale di Udine, dove è stato ricoverato.
Ferito nel cantiere e abbandonato in strada anzichè venire soccorso. Un operaio egiziano, di 53 anni, rimasto ferito a Grado (Gorizia) per una caduta da un'altezza di tre metri è stato scaricato da un'auto davanti a un distributore di benzina. La vicenda risale alla sera del 14 Novembre ma la notizia si è diffusa solo oggi. L'uomo è stato soccorso e portato prima in ambulanza e poi in elicottero all'ospedale di Udine, dove è stato ricoverato. I sanitari hanno classificato il suo caso con codice rosso: le condizioni sono gravi, avrebbe riportato molti traumi al corpo, tuttavia non rischia di morire.
Il silenzio dell'uomo, che si è limitato a raccontare di essere caduto da un'altezza di tre metri senza dare fino ulteriori spiegazioni fa pensare al solito caso - quasi una prassi - di persone straniere che, impiegate in nero e spesso in condizioni di scarsa sicurezza se non in forme di schiavismo, sono caricate in auto e abbandonate al loro destino: lasciate in strade, in luoghi poco frequentati, perfino in cassonetti dei rifiuti. L'operaio egiziano potrebbe essersi infortunato in un cantiere, caduto da una scala o da una impalcatura. Al distributore è giunto vigile ma con forti dolori, sarebbe stato lui stesso a chiedere al benzinaio di essere soccorso. Risiede a Milano e ha i documenti in regola.
Alcune esponenti politici si sono espressi ipotizzando che anche nella tranquilla e disciplinata Friuli Venezia Giulia ci sia "una realtà sommersa di lavoro nero, sfruttamento, caporalato, che si approfitta del bisogno dei lavoratori", come ha fatto la segretaria del Pd Fvg, Caterina Conti. Che ha auspicato "più forza per combattere una realtà criminale che sfrutta i lavoratori e danneggia le imprese sane che rispettano le regole".
Il caso ricorda l'analoga vicenda dall'epilogo tragico, del 19 giugno scorso: Satnam Singh, bracciante indiano, a Latina mentre lavorava nei campi quando per un incidente perse un braccio. Il datore di lavoro, anche in quel caso, invece di soccorrerlo lo aveva abbandonato agonizzante e l'uomo era morto dissanguato poco dopo. La tragedia aveva profondamente scosso il paese e mobilitato le coscienze, ma evidentemente non abbastanza. Il 25 giugno a Latina oltre 10mila lavoratori ed esponenti della comunità indiana erano scesi in piazza per chiedere giustizia e più impegno contro il caporalato e il lavoro nero.