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Il segreto che nemmeno la moglie conosceva. La verità sul padre che ha ucciso i 2 figli a martellate e si è suicidato

L'ex carabiniere di Trento combatteva contro il dissesto finanziario e i debiti dei quali nessuno in casa sapeva nulla

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"La pista principale è legata al movente di tipo finanziario". Lo ha detto il sostituto procuratore Pasquale Profiti sulla tragedia di Trento. "Si ipotizza che il Gabriele Sorrentino, l’ex maresciallo dei carabinieri che ha ucciso a martellate i suoi figli  di 2 e 4 anni, potesse avere difficoltà di carattere economico. Nessun biglietto o altra indicazione scritta è stata trovata sulle motivazioni del gesto", ha detto Profiti.

I debiti e lo sfratto nascosti a tutti

Ha massacrato i bambini a colpi di martello e poi si è tolto la vita gettandosi in un dirupo con l’auto proprio il giorno in cui un notaio lo aspettava per firmare il rogito per l’acquisto di una nuova casa. L’ex militare aveva un tenore di vita altissimo, ma non era più in grado di assicurarlo alla moglie del tutto ignara del dissesto finanziario con il quale il marito combatteva da qualche mese. Da due anni si erano trasferiti in un attico assai lussuoso nella zona residenziale delle “Albere” a Trento. Alla donna, laureata in veterinaria e informatrice scientifica aveva raccontato che proprio quel giorno aveva un appuntamento per una compravendita immobiliare invece la verità era che  avevano ricevuto lo sfratto esecutivo per morosità. Da mesi non era più in grado di pagare le rate del “rent to buy”. E sarebbe proprio questo secondo gli inquirenti  il "corto circuito" che ha portato all’esplosione di violenza. L'uomo pare fosse sul lastrico per una serie di operazioni finanziarie e immobiliari arrischiate. Gli inquirenti hanno acquisito in particolare il pc dell'uomo che lavorava in casa come operatore finanziario da 3 anni. 

Una famiglia perfetta

Al bar e tra i vicini di casa è lo sgomento più assoluto. Parlano tutti di una famiglia perfetta, benestante. Una famiglia di quelle che si vedono sulle pubblicità della tv. "Una simile tragedia familiare, con il suo indicibile carico di dolore, toglie il respiro. Troppi interrogativi senza risposta si addensano in ciascuno di noi e fanno piombare in un silenzio incredulo l’intera comunità trentina. Nell’incredulità, siamo uniti" è il commento, giunto al Sir, il servizio di informazione religiosa della Cei, di monsignor Lauro Tisi, arcivescovo di Trento.

Il duplice omicidio

Gli investigatori — l’inchiesta è affidata alla squadra mobile diretta da Salvatore Ascione e coordinata dal pm Pasquale Profiti — non pensano all’ipotesi della premeditazione. Verso le sette del mattino la moglie era uscita di casa per andare al lavoro. Era Gabriele a occuparsi dei figli, perché lavorava da casa. Li aveva vestiti di tutto punto, pronti per uscire, come faceva sempre. Accompagnava il bimbo di 4 anni,  Alberto, alla scuola materna Sacro Cuore, mentre il piccolo di due anni, Marco, probabilmente sarebbe stato con lui. Ma a un certo punto nella mente dell’uomo deve essere accaduto qualcosa. Ha afferrato il martello e ha aggredito i suoi bambini nel soggiorno. Il duplice omicidio, secondo i primi accertamenti, si sarebbe consumato tra le 7.30 del mattino e le 10, l’ora in cui la macchina dell’ex carabiniere è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza mentre usciva dal garage.

Autopsia, in tutto 5 colpi di martello

I due bambini sono stati colpiti alla testa in tutto con cinque colpi di martello. Questi i risultati degli esami necroscopici eseguiti  su disposizione della Procura di Trento. Uno dei bambini è stato raggiunto da un solo colpo di martello, l'altro bimbo con 3-4 colpi. Nelle prossime ore dovrebbe essere rilasciato il nulla osta per la loro sepoltura. Proseguono intanto gli accertamenti degli inquirenti sulla situazione finanziaria del padre, che pare fosse sul lastrico per una serie di operazioni finanziarie e immobiliari arrischiate. Gli inquirenti hanno acquisito in particolare il pc dell'uomo che lavorava in casa da tre anni come operatore finanziario.

La figlia superstite avvisata per telefono dalla madre

Poco prima di mezzogiorno la moglie è tornata a casa. La porta d’ingresso era chiusa a chiave. Quando ha aperto ha visto quella scena terribile e ha chiamato subito la polizia. Poi ha telefonato alla figlia 13 enne che in questi giorni era in gita  Spagna. “Tuo papà ha ammazzato i tuoi fratelli”, le  ha detto senza tanti giri di parole.  Sono scattate subito le ricerche dell’uomo. Quando i poliziotti sono arrivati nel parcheggio vicino alla terrazza che si affaccia sulla città hanno visto l’auto. Il corpo è stato trovato poco dopo, in un cespuglio, centocinquanta metri di sotto.

L'arma del delitto,un martello

E' stato confermato che l'arma del delitto potrebbe essere stato un martello oppure un oggetto contundente similare. Non risulta che l'uomo fosse in cura per fatti depressivi. Il Procuratore capo di Trento Marco Gallina ha ammonito i cronisti ad osservare la necessaria discrezione nel divulgare dettagli sulla vicenda, "in quanto a questa tragedia se ne aggiungono altre che toccano i familiari".

Gabriele si è lanciato da una scogliera

Il corpo senza vita dell'uomo è stato trovato ai piedi di uno strapiombo roccioso a Sardagna, località che domina il capoluogo trentino raggiungibile con una funivia. La sua auto era stata ritrovata in precedenza nel parcheggio dell'hotel Panorama, situato nei pressi della stazione di arrivo della funivia.

 

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