Omicidio Sharon, spunta un nuovo testimone: “Mi hanno minacciato”. Ancora senza esito la ricerca dell’arma del delitto
Il titolare di un chiosco di alimentari vicino al luogo del delitto, ha riferito ai carabinieri che uno degli spacciatori che frequentano la zona è scomparso dalla notte dell’omicidio
Ci sono nuovi sviluppi nel caso di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate a Terno d’Isola, Bergamo. Un testimone, titolare di un chiosco di alimentari vicino al luogo del delitto, ha riferito ai carabinieri che uno degli spacciatori che frequentano la zona è scomparso dalla notte dell’omicidio. “È un uomo marocchino di circa 35 anni, non lo vedo più dal 30 luglio”, ha raccontato il commerciante, aggiungendo che il sospetto non è presente nelle foto segnaletiche mostrate dagli inquirenti. “Se me lo trovassi davanti lo riconoscerei subito”, ha dichiarato.
Il testimone: “Mi hanno minacciato”
Secondo quanto riferito dal testimone, riporta il Corriere della Sera, una decina di cittadini stranieri, per lo più marocchini, è solita stazionare vicino al luogo dell’omicidio. Dopo la morte di Sharon, quasi tutti sono tornati, tranne uno, l’uomo di circa 35 anni. Inoltre, il testimone ha raccontato di essere stato minacciato da alcuni del gruppo per aver parlato con i carabinieri: “Mi hanno detto che sono un infame e che dovrei farmi i fatti miei. Gli inquirenti confermano di aver raccolto la testimonianza del negoziante e rivelano che quella dello sbandato è una delle piste sulle quali stanno lavorando, pur non escludendone altre.
Ricerca arma delitto
Ancora senza esito le ricerche per di trovare il coltello con cui è stata uccisa, la notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi, Sharon Verzeni. Dopo aver verificato con il metal detector alcuni tombini di diverse strade di Terno d'Isola che sono state appositamente chiuse tramite un'ordinanza temporanea del sindaco, i controlli sono stati estesi anche delle aiuole della zona e tra le siepi, pubbliche e private, che si trovano nella zona del delitto.