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Mattarella, 45 anni di sangue e trame occulte. Scoperti i killer e perché agirono. La commemorazione

L'alto esponente della Dc, fratello dell'attuale presidente della Repubblica, venne assassinato di fronte a casa sua nel giorno dell'Epifania

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Sergio Mattarella regge il corpo del fratello Piersanti colpito dai sicari della mafia (foto L. Battaglia ripresa da Wikipedia)
Sergio Mattarella regge il corpo del fratello Piersanti colpito dai sicari della mafia (foto L. Battaglia ripresa da Wikipedia)

Era il giorno dell'Epifania del 1980, 45 anni fa, quando gli scaricarono la pistola addosso, uccidendolo. Moriva così Piersanti Mattarella, assassinato davanti alla moglie, Irma Chiazzese, di fronte alla sua abitazione. Era alto esponente della Democrazia Cristiana e fratello dell'attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E mentre ci si avvia alla commemorazione di questo assassinio, la Procura di Palermo ha ripercorso tutta l’inchiesta e ha interrogato nuovamente diversi collaboratori di giustizia. Fino a iscrivere nel registro degli indagati due mafiosi, killer fidati di Totò Riina. Entrambi sono in carcere da oltre 30 anni, condannati per altri omicidi. I loro nomi sono Antonino Madonia e Giuseppe Lucchese. Restano da approfondire i legami con l'estrema destra.

Una lunga scia di sangue e di trame occulte

Per l'omicidio Mattarella erano stati condannati finora i componenti della Commissione di Cosa Nostra che deliberarono l'agguato. Finora erano rimasti senza nome gli esecutori materiali. I due fascisti imputati, Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini, sono stati processati e assolti in via definitiva. In particolare Fioravanti era stato riconosciuto come il possibile killer dalla vedova Mattarella, ma la testimonianza non ha retto al vaglio dei giudici. Nell'inchiesta, più volte archiviata, si è sempre ipotizzata una convergenza di interessi tra mafia ed eversione nera. Tesi questa avanzata anche da Giovanni Falcone. Depistaggi, trame oscure, mafia, poteri occulti, eversione nera: 45 anni dopo, l'uccisione di Piersanti Mattarella presidente della Regione siciliana e fratello del capo dello Stato, dunque, è ancora un magma ribollente. Un caso mai chiuso.

A riaprirlo, oltre ai pm, proprio nell'anniversario dell'agguato, è un docufilm di Giorgia Furlan (Magma.
Mattarella, il delitto perfetto), un'indagine incalzante su quello che viene descritto come il delitto più grave dopo quello di Aldo Moro. Mattarella era un suo pupillo e un suo erede: in Sicilia ne aveva ripreso la linea di un rinnovamento della vita politica e di convinte aperture verso il Pci. E non sono pochi, per tutti questi anni, a sostenere che Mattarella fu ucciso per impedire l'atto finale delle "convergenze parallele" di cui parlava Moro, che avrebbe dovuto portare all'apertura definitiva fra il centro democristiano e i comunisti. 

Gli elementi contro Madonia e Lucchese

Ci sarebbe anche la fotografia con l'immagine di un'automobile, recuperata dopo la richiesta a giornali e agenzie di stampa da parte degli inquirenti di immagini sul delitto, tra gli atti dell'inchiesta sull'omicidio, come scrivono il Giornale di Sicilia e la Gazzetta del Sud. Fotografia che avrebbe dato concretezza ai nuovi accertamenti avviati dalla procura palermitana. Nino Madonia fa parte di una famiglia storica della mafia palermitana capitanata dal patriarca Ciccio - morto e già condannato quale mandante dell'omicidio di Mattarella - e di cui fanno parte i fratelli dell'indagato: Giuseppe, Salvo, l'assassino di Libero Grassi, e Aldo, quest'ultimo l'unico a non essere all'ergastolo. Giuseppe Lucchese venne arrestato nell'aprile 1990 dopo 9 anni di latitanza. Era considerato un superkiller che aveva ucciso decine di persone durante la seconda guerra di mafia tra cui la sorella, la madre e la zia di Francesco Marino Mannoia dopo la notizia del pentimento di quest'ultimo. Dopo l'arresto Giovanni Falcone disse: "E' l'operazione più importante dopo la cattura di Michele Greco. Sotto un certo profilo anche più significativa".

Il ricordo del politico ucciso

Sarà commemorato domani, 6 gennaio, il 45esimo anniversario dell'omicidio del presidente della Regione Piersanti Mattarella. A Palermo verranno deposte corone di alloro davanti alla targa che ricorda il delitto in via Libertà.
Parteciperanno esponenti politici e autorità civili e militari. A Castellammare del Golfo (Trapani), dove Mattarella era nato, il sindaco Giuseppe Fausto deporrà una corona di alloro sulla tomba. Nella cappella di famiglia è sepolta anche Maria Mattarella, segretaria generale della Regione siciliana, morta l'anno scorso a 62 anni. Nella stessa cappella è sepolta Marisa Chiazzese moglie del capo dello Stato, e sorella di Irma la moglie di Piersanti.



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