Samson dopo l’omicidio di Ilaria, la serata con le turiste, la mano gonfia e l’auto che non voleva lasciare incustodita

Continuano le indagini sulla morte di Ilaria Sula e quello che emerge ha dell’incredibile. Secondo la ricostruzione che un amico di Mark Samson fa agli inquirenti, il 23enne dopo aver accoltellato a morte l’ex fidanzata ha bevuto un drink in un locale nel centro di Roma con gli amici e flirtato con due turiste.

La bugia sulla mano gonfia

Maher Abouzeid, barista 23enne metà filippino metà egiziano, citato nell'ordinanza di arresto dal gup di Roma, ha rivelato che dopo l’omicidio Samson, oggi richiuso a Regina Coeli l'omicidio volontario aggravato e l'occultamento di cadavere, rideva e scherzava con due amici al Pantheon come se niente fosse successo. "Mark è un mostro, in quei giorni ha usato me e altri amici per depistare tutti. Quando l’ho visto quella sera, aveva la mano gonfia, rossa, dolorante. Ci ha detto che la sera prima aveva fatto a botte con due ragazzi, sotto casa di Ilaria".

La serata con le turiste

In particolare, il giovane spiega di aver visto Samson il giorno dopo la morte di Ilaria. "Abbiamo fatto serata e rimorchiato due turiste. Siamo stati con loro fino alle tre del mattino. Ci hanno persino invitato nel loro appartamento. Io ero quasi contento: credevo gli servisse una serata di sesso. Non potevo immaginare che Ilaria fosse già morta”, racconta il 23enne. 

"Non voleva lasciare la sua auto"

Secondo il racconto del barista salutate le ragazze, Mark doveva dormire a casa sua , ma "non voleva lasciare incustodita” la sua auto "nemmeno per qualche ora. È stata una reazione strana. Sembrava terrorizzato all’idea di separarsene. Voglio sperare che dentro il bagagliaio non ci fosse il cadavere di Ilaria”. Tuttavia secondo chi indaga il corpo della ragazza sarebbe stato nascosto per un periodo di tempo da accertare in cantina. Samson sostiene di averla uccisa alle 11 del 26 marzo, gli inquirenti ritengono più credibile la sera del 25. La morte sarebbe avvenuta, secondo il racconto del reo confesso, in pochi minuti.

Le ipotesi di Mark sulla fuga volontaria di Ilaria

Abouzeid ha raccontato di aver incontrato nuovamente Mark il 31 marzo. "Quel giorno era più taciturno de solito. Ho cercato di farlo parlare. Mi ha raccontato della denuncia di scomparsa fatta con i genitori di Ilaria, della reazione del padre che, sconvolto in questura, gli ha tirato uno schiaffo chiedendogli se sapesse dove fosse sua figlia, e della madre che, tra le lacrime, gli domanda: 'Dimmi che non sai nulla, che non sei stato tu'. Con me ha ipotizzato che fosse scappata con qualcuno conosciuto in chat. Naturalmente era una bugia".

I messaggi al cellulare e la lettera

"La mattina, quando eravamo a casa mia, si era chiuso in bagno e in quel momento era apparsa una nuova storia sul profilo Instagram di Ilaria, quella in cui si diceva: 'Sto bene e ringrazio tutti'. Nelle stesse ore mi ha anche raccontato di una lettera, a suo dire scritta da lei, consegnata nel loro ultimo incontro. Una lettera strana, fuori dal linguaggio di lei. Diceva che voleva andarsene ma che lo amava", ha concluso il barista 23enne.