Giulia Tramontano, nuova udienza processo Impagnatiello. I periti: “Dall’ex barman manipolazione e rabbia fredda”
Il processo era stato “interrotto” per consentire la perizia psichiatrica sull’imputato, accusato dell'omicidio della compagna incinta del piccolo Thiago. Secondo lo psichiatra forense Pietro Ciliberti il 31enne era in grado di intendere e volere. Sentenza attesa a fine novembre
“Si ricomincia Giulia, si parlerà di te, di voi, di chi voleva gettarti come una caramella, ma tu per noi sei stata e sempre sarai la nostra immensamente Giulia”. Così sui social Loredana Femiano, mamma di Giulia Tramontano, nel giorno in cui riprende il processo ‘interrotto’ per consentire la perizia psichiatrica sull’imputato, Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio della compagna incinta del piccolo Thiago.
La mamma di Giulia: "Sia fatta giustizia"
“Il mondo già non è stato un posto giusto e all'altezza di queste due vite. In tutto questo orrore però ora è tempo che sia fatta giustizia e la giustizia in questo caso è una: pena esemplare”, scrive ancora Loredana Femiano. L’ex barman è stato ritenuto capace di intendere e di volere e nell’udienza odierna la parola spetta proprio ai periti che hanno redatto la consulenza che non ha rilevato nessun vizio di mente per Impagnatiello. La difesa sosteneva che era affetto da un disturbo della personalità di tipo "paranoide".
La parola ai periti: "Capace di intendere e volere"
"La strategia è il modo per arrivare agli scopi che si perseguono. Il controllo è un'esigenza interna, come se fosse un bisogno che non ammette interferenze. Il controllo e la manipolazione sono due dimensioni presenti". Lo ha spiegato in aula davanti alla Corte di Assise di Milano lo psichiatra forense Pietro Ciliberti, incaricato di svolgere la perizia su Impagnatiello dalla quale è emerso che l'ex barman era capace di intendere e di volere quando il 27 maggio 2023 uccise la fidanzata Giulia Tramontano con 37 coltellate.
"Manipolazione e rabbia fredda"
"La rabbia credo sia stata quella finale, come una rabbia fredda", ha detto il perito in riferimento al momento del delitto, poco dopo che la compagna e la donna con cui intratteneva una relazione parallela avevano scoperto l'una dell'altra: "Ci sono rabbie calde, che nella vita di ognuno di noi abbiamo avuto occasione di vivere con intensità diverse. La rabbia che ha portato all'atto finale è come una rabbia fredda, legata al controllo e con un senso di sconfitta".
"Tratti narcisistici e psicopatici"
I periti hanno ribadito in aula che Impagnatiello ha "tratti narcisistici e psicopatici", individuando in lui "costrutti" basati su "controllo, bugia e vanità", senza avere tuttavia alcun disturbo. "Un reato è un evento di vita e noi dobbiamo analizzare se questo reato si contestualizza in una personalità disfunzionale - ha detto il medico legale Gabriele Rocca -. Qui non è così. Dire che una cosa così la può fare soltanto una persona disturbata è un archetipo che va necessariamente superato".
Sentenza a fine novembre
La sentenza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello per l'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, è attesa entro la fine di novembre. Un verdetto che potrebbe arrivare già l'11 del prossimo mese, quando è prevista la discussione dei pubblici ministeri Letizia Mannella e Alessia Menegazzo, del legale di parte civile Giovanni Cacciapuoti e dei difensori Giulia Geradini e Samantha Barbaglia. Se il tempo non sarà sufficiente per la camera di consiglio, la decisione arriverà il 25 novembre.