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Delitto Poggi, Difesa Stasi: "Traccia di Dna leggibilissima". Consulenti pm: "Compatibile con quella di Andrea Sempio"

Sempio che ha compito 37 anni era già finito al centro dell’indagine ma poi scagionato, ora sarà sottoposto coattivamente all'esame del Dna. Analisi anche sulle impronte.

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Andrea Sempio e Alberto Stasi
Andrea Sempio e Alberto Stasi (Foto Ansa)

I profili genetici emersi dalle tracce di dna trovate sotto le unghie di Chiara Poggi sono compatibili "per due di quei campioni" con il dna di Andrea Sempio, mentre "Alberto Stasi può essere escluso quale donatore delle tracce". Lo afferma Ugo Ricci, biologo e genetista forense autore della consulenza della difesa di Alberto Stasi che ha portato a riaprire le indagini sul delitto di Garlasco. "La mia è una rivalutazione di dati già presenti nei fascicoli processuali - precisa - confermata da un esperto di fama mondiale come Lutz Roewer, che ha effettuato una valutazione sugli stessi dati inviati anonimizzati".

Difesa Stasi: "Traccia di Dna leggibilissima"

La consulenza della difesa di Alberto Stasi, firmata dai genetisti Lutz Roewer e Ugo Ricci, che ha di fatto dato nuovo impulso all'inchiesta sul caso di Garlasco, chiarisce, come spiegato da fonti difensive, che il tracciato del materiale genetico maschile, che era stato repertato nelle unghie di Chiara Poggi, è "leggibilissimo". Dalla consulenza successiva disposta dai pm di Pavia, come si legge nel provvedimento di Cassazione di riapertura indagini, è emerso, poi, che uno dei "cinque aplotipi repertati, e precisamente quello relativo" ad Andrea Sempio "risultava compatibile con quelli ottenuti dai margini ungueali della vittima".

 

Il confronto delle impronte

C'è anche la necessità di verificare la "compatibilità della grandezza delle impronte repertate sul luogo del delitto con la taglia delle scarpe" di Andrea Sempio e di comparare le impronte digitali repertate nella villetta di Garlasco, tra cui quelle rintracciate sul dispenser nel bagno dove l'assassino si sarebbe lavato le mani, tra gli accertamenti alla base dell'indagine della Procura di Pavia che ha riaperto il caso del delitto di Chiara Poggi e ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, l'amico del fratello. Lo si evince dal provvedimento con cui la Cassazione ha dato il via libera alla nuova inchiesta.

Il prelievo coattivo del Dna

Una settimana fa Sempio ha saputo dell’avviso di garanzia. E “ha dichiarato di non essere disposto a dare il consenso al prelievo” del tampone biologico ai carabinieri. Due giorni dopo è arrivato l’ordine coattivo del giudice. E il nuovo esame è fissato per il 13 marzo. Intanto pesa il verdetto della quinta sezione penale della Cassazione, presidente Maurizio Fumo, del 12 dicembre 2015. Stasi colpevole e condannato. Prima c’erano state le assoluzioni in primo e secondo grado tra il 2009 e il 2011, con l’annullamento e rinvio da parte della Suprema Corte nel 2013 e con i 16 anni comminati dalla presidente Barbara Bellerio della prima Corte d’Assise d’Appello di Milano il 17 dicembre 2014.

Stasi: “Sono innocente e so aspettare”

Mentre Alberto Stasi, condannato a 16 anni, dice: “Sono innocente e so aspettare". Anche se la sua pena si sta per concludere e nel frattempo sta usufruendo dei benefici carcerari, la sua difesa o la stessa procura possono chiedere la revisione del processo. Oggi, a 39 anni, Stasi lavora come contabile in un’azienda a Milano e continua a dichiararsi innocente: "Un innocente non si pente, persegue la propria innocenza e aspetta", ha dichiarato Stasi a Le Iene, ribadendo la sua versione dei fatti e sottolineando che il sistema giudiziario italiano lo ha prima assolto due volte e poi condannato. Deve ancora versare 700 mila euro alla famiglia Poggi, parte dei quali ha già saldato lavorando. Nel 2023 ha ottenuto il permesso di lavorare all’esterno e, per buona condotta, potrebbe anticipare la fine pena dal 2030 al 2028. A giugno maturerà il diritto di chiedere l’affidamento in prova, che potrebbe permettergli di concludere la detenzione con lavori socialmente utili.

La difesa di Stasi ha fatto partire l'indagine

Una consulenza disposta nei mesi scorsi dalla Procura di Pavia avrebbe confermato che sotto le unghie di Chiara Poggi, in più punti, erano presenti tracce di Dna riconducibile ad Andrea Sempio. A dare il via ai nuovi accertamenti è stata l'avvocato Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, che ha affidato a un laboratorio di genetica di fama internazionale, con sede all'estero, il compito di analizzare nuovamente i reperti biologici, i quali hanno dato esito positivo. Esito che avrebbe trovato riscontro anche nella consulenza della procura.

La madre di Chiara: "Si riapre calvario"

La mamma di Chiara, Rita Poggi, ha commentato: "Lo abbiamo appreso dalla Tv, per noi sì, si riapre un calvario... e non abbiamo nulla da dire". "La nuova indagine aperta sull'omicidio di Chiara non porterà a nulla. Andrea Sempio era stato già indagato e prosciolto anni addietro. Anche se hanno prelevato il suo Dna non ci sarebbe il materiale genetico con cui compararlo perché è stato tutto utilizzato durante le prime indagini". È quanto sostiene l'ingegnere informatico forense Paolo Reale, cugino di Chiara Poggi.

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