Olimpiadi Milano-Cortina, corruzione e turbativa d’asta: “Appalti in cambio di soldi e Smart". Indagato l'ex Ad Novari
C'è anche il presunto tentativo di 'pilotare' il televoto per la scelta del logo di Milano-Cortina 2026 nell'indagine della Procura di Milano in cui si ipotizzano corruzione e turbativa d'asta in merito agli appalti dei servizi di digitalizzazione per l'evento.

Inchiesta della procura di Milano sulla Fondazione Milano Cortina, l’ente che organizza i Giochi olimpici invernali del 2026. Le accuse sono corruzione e turbata libertà d'incanto a carico di tre persone, nessuna delle quali è un dirigente o dipendente attuale della Fondazione.
Gli indagati
Tre le persone indagate per corruzione e turbativa d'asta: gli ex manager della fondazione Vincenzo Novari e Massimiliano Zuco e l'imprenditore digitale Luca Tomassini. Nessuna delle tre è un dirigente o dipendente attuale della Fondazione dove il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha effettuato perquisizioni, ispezioni informatiche e sequestro di documentazione nei confronti della Fondazione, di società fornitrici e di persone fisiche coinvolte nelle procedure di affidamento delle prestazioni tecnologiche per le Olimpiadi invernali.
Le pressioni
Sarebbe stato l'imprenditore Luca Tomassini della Vetrya spa, che si aggiudicò le gare sui servizi digitali, ad intervenire sull'allora ad di Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari per "consentire" l'inserimento nel "comitato organizzatore delle Olimpiadi" e, in particolare, la nomina di Massimiliano Zuco a "direttore tecnico dei servizi digitali", con un "compenso complessivo" per quest'ultimo di oltre 857mila euro tra il 2020 e il 2022 e "con assegnazione di auto Smart" pagata dalla Vetrya. Lo si legge nel decreto di perquisizione firmato dai pm di Milano nell'inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano.
La Smart
Agli atti le "conversazioni WhatsApp" tra gli indagati, risalenti anche al "novembre 2019". Tomassini, dunque, sponsorizzò la nomina di Zuco che venne fatta "tramite l'intervento di Novari", che aveva già "rapporti" di conoscenza con lo stesso Tomassini. Nelle chat Tomassini, come si legge, avrebbe detto che quella Smart per Zuco sarebbe stata pagata dalla sua spa per le "cortesie" fatte "ultimamente" dallo stesso Zuco. Il nome della società Vetrya era già comparso negli atti dell'inchiesta coordinata dal pm Francesco Cajani - titolare anche di quest'ultima indagine assieme al collega Alessandro Gobbis e all'aggiunto Tiziana Siciliano - sulla presunta maxi truffa sui servizi di telefonia a carico, tra gli altri, di ex dirigenti di Wind.
Le mazzette
Per "favorire l'affidamento delle gare relative al cosiddetto ecosistema digitale" alla Vetrya, l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari e l'ex dirigente Massimiliano Zuco avrebbero ricevuto da Luca Tomassini, rappresentante legale della società che si aggiudicò gli appalti, "somme di denaro e altre utilità", come "l'auto Smart per Zuco, pagata direttamente da Tomassini tramite Vetrya fin dal novembre 2019". Quelle gare, poi, sarebbe state assegnate alla società con fatture emesse per i lavori "da parte di Vetrya e Quibyt", entrambe amministrate da Tomassini, e pagate dalla Fondazione "per importi complessivamente non inferiori" a quasi 1,9 milioni di euro. L'inchiesta per corruzione e turbativa d'asta, come si legge nel decreto di perquisizione della Procura di Milano, vede indagati Novari, Tomassini e Zuco per fatti che vanno dal marzo 2020 al marzo 2021.
I messaggi Whatsapp
Da un'altra indagine, coordinata dal pm Francesco Cajani, su una presunta maxi truffa sui servizi di telefonia sarebbero emersi elementi per questa inchiesta e, in particolare, dalla "analisi tecnica dello smartphone" di Tomassini, riassunta in un'annotazione degli investigatori del gennaio 2023. Da lì sono venuti a galla i messaggi WhatsApp nei quali "il linguaggio degli interlocutori è esplicito" sul presunto accordo "corruttivo" tra Novari, Ad della Fondazione tra il 2019 e il 2022, Zuco e Tomassini. Per quegli affidamenti Vetrya avrebbe emesso fatture per i lavori alla Fondazione per oltre 816mila euro, tra il 30 settembre 2020 e il 30 aprile 2022.
Tentativo di pilotare scelta del logo
Come si legge nel decreto di perquisizione, Massimiliano Zuco, indagato con l'ex ad Vincenzo Novari, "attivo in interlocuzioni" con Luca Tomassini, il legale rappresentante di Vetrya, pure lui indagato, con il quale avrebbe insistito affinché uno dei due loghi relativi all'evento "oggetto di 'televoto' pubblico (...) avesse la meglio sull'altro". Come si legge nell'atto "Zuco per interessi di carattere personale non altrimenti giustificabili nell'esercizio delle sue funzioni all'interno di Fondazione, insiste con Tomassini affinché uno dei due loghi di Milano Cortina 2026, oggetto di un 'televoto' pubblico gestito - livello tecnologico - sempre da Vetrya, avesse la meglio sull`altro (in violazione dell'idea stessa di una 'giuria popolare' alla quale era deputata, in via esclusiva, la scelta del logo").
Pm indaga su conti Novari e altre gare
Si indaga, infatti, su presunti flussi finanziari sospetti, ossia su presunte tangenti. Nel decreto dei pm di Milano, al momento, viene indicato che Novari avrebbe ricevuto, così come l'ex dirigente Massimiliano Zuco, dall'imprenditore Luca Tomassini della Vetrya spa "somme di denaro e altre utilità" o comunque che ne avrebbe accettato "la promessa". Non vengono, però, riportate cifre a favore di Novari, ma si indaga appunto sui flussi finanziari e pure sull'ipotesi di retrocessioni di denaro da parte dell'impresa che ha vinto gli affidamenti e ha incassato quasi 1,9 milioni di euro. Tra l'altro, Novari avrebbe messo nella fondazione dipendenti a lui legati, perché erano nelle società in cui era stato in passato, tra cui H3G, Bizboost, Softyou e Nhc. Società in parte anche in rapporti, in passato, con la stessa Vetrya.