Il no di Nori al corso su Dostoevskij, il saggista all'Università Bicocca: "Scuola elementare"
Dopo la sospensione delle lezioni, il docente della Iulm non accetta di dover comparare lo scrittore russo con autori ucraini: "Farò lezione altrove"

"Il corso che avrei dovuto fare in Bicocca lo farò altrove". Lo scrittore e docente universitario Paolo Nori alla fine capitola. Nell'Università pubblica di Milano dove avrebbe dovuto svolgere il mini corso sullo scrittore russo Fedor Dostoevskij sembra non trovare il clima adatto per parlare di letteratura. Non di quella russa per lo meno, se come sembra la contropartita del corso sarebbe affiancare a Dostoevkij un autore ucraino. Il politically correct, in tempi di guerra, sembra non andare di pari passo con le esigenze della libera divulgazione culturale e letteraria. Esattamente quella che dovrebbe aleggiare nei corridoi dell'Accademia.
Scuola elementare
"Il prorettore di Bicocca Casiraghi racconta i motivi per cui hanno sospeso il mio corso - scrive Nori in un post su Instagram -. Per 'ristrutturare il corso e ampliare il messaggio per aprire la mente degli studenti'. Aggiungendo a Dostoevskij alcuni autori ucraini. Non condivido questa idea che se parli di un autore russo devi parlare anche di un autore ucraino, ma ognuno ha le proprie idee. Se la pensano così, fanno bene. Io purtroppo non conosco autori ucraini, per cui li libero dall'impegno che hanno preso e il corso che avrei dovuto fare in Bicocca lo farò altrove (ringrazio tutti quelli che si sono offerti, rispondo nel giro di pochi giorni)".
Un post che, provocatoriamente, il docente del Dipartimento di studi umanistici Iulm, dove insegna traduzione editoriale della saggistica russa, tiola "Scuola elementare - Per aprire la mente degli studenti". Non lascias campo a ulteriori speculazioni: il corso di farà ma altrove.
La vicenda
La polemica intorno alla cancellazione del corso sul grande scrittore russo morto nel 1881 è scoppiata dopo che mercoledì lo stesso Nori ha denunciato dal suo profilo Instagram la decisione presa dalla Bicocca di sospendere il corso breve in quattro lezioni da un'ora e mezzo ciascuna motivandolo. "Caro professore - si legge nella mail ricevuta dall'autore di una cinquantina di libri -, il prorettore alla didattica ha comunicato la decisione presa con la rettrice (Giovanna Iannantuoni, ndr) di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è evitare qualsiasi forma di polemica, soprattutto interna, in questo momento di forte tensione".
Ma la polemica è scoppiata, è corsa sui social e rimbalzata sui giornali, fino al passo indietro dell'Ateneo che con un comunicato ha spiegato che quello milanese "è un ateneo aperto al dialogo e all'ascolto anche in questo periodo molto difficile che ci vede sgomenti di fronte all'escalation del conflitto". L'Università "conferma che tale corso si terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati con lo scrittore". Paole non sufficienti per calmare gli umori del docente che, sempre attraverso Instagram ringrazia ma declina l'offerta.
A fargli guardare oltre un'intervista al Corriere della sera rilasciata dal prorettore dell'ateneo Maurizio Casiraghi che si schermava dicendo che da parte dell'Accademia non c'è stata "nessuna censura. L’idea era rinviare il corso su Dostoevskij per ampliarlo e aggiungere altri aspetti. Quali? Volevamo provare ad aggiungere anche autori ucraini". Tanto è bastato perché Neri rispondesse con un definitivo "grazie ma no". E spiegando: "Io purtroppo non conosco autori ucraini, per cui li libero dall'impegno che hanno preso e il corso che avrei dovuto fare in Bicocca lo farò altrove".