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Naufragio Costa Concordia, l’ex comandante Francesco Schettino rinuncia alla semilibertà

Condannato nel 2017 in via definitiva a 16 anni, l’ex comandante ha scontato metà della pena. Alla base della decisione ci sarebbe la decadenza dell’opportunità lavorativa che gli era stata offerta tramite l’associazione “Seconda Chance”

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Francesco Schettino
Francesco Schettino (Foto Ansa)

L'ex comandate della Costa Concordia, Francesco Schettino, rinuncia alla semilibertà. È quanto annuncia il suo difensore, Francesca Carnicelli. "Questa mattina abbiamo rinunciato - annuncia - perché ci sono state difficoltà con la proposta lavorativa che era stata sottoposta al tribunale di Sorveglianza di Roma. Il procedimento è stato chiuso, il tribunale si è pronunciato con il non luogo a provvedere". Il legale spiega che "la rinuncia è stata fatta da Schettino, la decisione di chiudere questo procedimento è arrivata da lui perché non c'erano più le condizioni. In futuro se ci risaranno i presupposti per poterla proporre di nuovo lo faremo. Lui oggi può usufruire di permessi per uscire dal carcere".

La proposta di lavoro in Vaticano

Alla base della decisione di Schettino ci sarebbe la decadenza dell’opportunità lavorativa che gli era stata offerta tramite l’associazione “Seconda Chance”, attiva da anni nel reinserimento lavorativo dei detenuti. L’ex comandante avrebbe dovuto occuparsi della digitalizzazione di documenti storici presso la Fabbrica di San Pietro, in Vaticano, una mansione che già svolgeva nel carcere di Rebibbia, dove si era dedicato alla gestione di archivi legati a vicende come il caso Moro e la strage di Ustica. Secondo l’avvocata Carnicelli, nonostante l’associazione non si sia mai tirata indietro, "non ci sono più le condizioni" per quella specifica proposta. Resta aperta la possibilità che, qualora dovesse emergere una nuova offerta compatibile con i requisiti richiesti, Schettino possa ripresentare in futuro la richiesta di semilibertà.

Schettino ha già scontato metà della pena

Francesco Schettino è stato condannato nel 2017 in via definitiva a 16 anni di carcere per il naufragio della nave da crociera avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 davanti all'isola del Giglio in cui morirono 32 persone e centinaia rimasero ferite. L’ex comandante, che durante il processo ha riconosciuto il peso dei suoi errori, ha scontato metà della pena, condizione necessaria per accedere a misure alternative. Durante il periodo di reclusione, ha mantenuto una condotta tale che gli ha consentito di ottenere permessi premio per 45 giorni l’anno e un impiego all’interno del carcere. A Rebibbia ha frequentato corsi universitari in legge e giornalismo.

Il legale: "E’ molto addolorato per quanto successo”

"A oggi Schettino ha scontato, calcolando anche il periodo di misura cautelare, molto più della metà della pena", ha affermato l’avvocato Astarita. "È molto addolorato per quello che è successo e dal primo momento ha accettato la condanna, è una persona che sta scontando la sua pena", ha aggiunto. L’avvocato ha presentato richiesta per far ottenere un lavoro a Schettino attraverso l’associazione di Flavia Filippi, "Seconda Chance".

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