Tiscali.it
SEGUICI

[Esclusiva] La lettera beffa del ministro ai parenti delle vittime della strage Nassiriya: “Sarete risarciti”

Spunta una lettera del 2010 indirizzata ai sopravvissuti e ai parenti dell’attacco terroristico in Iraq firmata dall’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa. Luca Comellini, il segretario del Partito dei militari: "Lo Stato mantenga gli impegni"

Paolo Salvatore Orrùdi Paolo Salvatore Orrù   
[Esclusiva] La lettera beffa del ministro ai parenti delle vittime della strage Nassiriya: “Sarete...
Un brano della missiva ai parenti delle vittime e ai feriti di Nassiriya firmata da Ignazio La Russa

Sono passati più di tredici anni, ma i familiari dei dodici carabinieri e dei cinque soldati morti il 12 novembre 2003 nell’attacco alla base italiana Maestrale di Nassiriya non sono stati ancora risarciti. Eppure, tiscali.it è in grado di documentare che il ministero della Difesa, già sette anni fa, aveva promesso con una lettera di intenti del 2010, di voler pagare. Nella missiva indirizzata ai familiari dei caduti e ai feriti e firmata dall’ora ministro Ignazio La Russa si legge: “Mi piacerebbe che fossero avanzate richieste serene e precise, aventi il fine di apprestare il giusto livello di riparazione, considerate anche le indennità e le provvidenze già disposte dall’Amministrazione o a qualsiasi titolo pervenute”.

Il ministro della Difesa aveva assicurato ai suoi interlocutori che non avrebbe esitato, “quando fossero pervenute le richieste”, ad “attivare l’Avvocatura dello Stato” per trovare una adeguata soluzione al caso. “L’unica cosa che posso dunque permettermi di auspicare – aveva aggiunto La Russa nel documento - è che si trovino, per tutte le posizioni, come è invece senz'altro possibile, soluzioni definitivamente riparatorie, che consentano a tutti gli interessati di ritenersi interamente risarciti dal punto di vista economico, escludendo così, per essi, la necessità di stare in giudizio e di attenderne l’esito nella sua naturale aleatorietà”.

La lettera non ha mai avuto alcun seguito. Ora però, benché il processo penale si sia concluso con una assoluzione di tutti i protagonisti, qualcuno è stato finalmente chiamato a pagare: la prima sezione civile della corte d’appello di Roma ha infatti condannato l’ex generale dell’esercito Bruno Stano, nel 2003 comandante della missione, a risarcire le vittime, perché avrebbe ignorato gli allarmi dei servizi e per aver "sottovalutato il pericolo di una base troppo esposta". Perché questo possa avvenire, ha spiegato Luca Comellini, il segretario del Partito dei Militari (PdM), sarà necessario “un altro procedimento giudiziario che stabilisca gli esatti importi economici a meno che il ministero della Difesa non si decida ad intervenire e risarcire direttamente i familiari che da 13 anni sono alle prese con questa odissea giudiziaria”. Nel 2010, il Pdm aveva preso le distanze dal contenuto delle missive, perché “stava cercando di barattare la richiesta di giustizia dei parenti e dei reduci con dei semplici risarcimenti”.

Alla luce dei nuovi fatti, “il contenuto di quella lettera – ha spiegato ancora Comellini – dovrebbe avere comunque un valore vincolante: spero dunque, anche se ne dubito, che l’attuale ministro della Difesa se ne faccia carico”. La lettera di La Russa, in buona sostanza, nonostante nella sentenza civile si dica che la responsabilità di Stano sia “manifesta” -  è rimasta sinora solo una lontana e inutile “lettera di intenti”, ha spiegato a tiscali.it, Dario Piccioni, l’avvocato che sta assistendo due reduci della strage. “Non è infatti seguito nessun atto concreto da parte del ministero della Difesa ma è e resta comunque un atto che l’attuale Ministra Pinotti non dovrebbe ignorare. Per questo, ha ancora spiegato il legale, “in pool con altri colleghi, la solleciteremo a tenere conto di quanto è previsto da una sentenza”.

 

Paolo Salvatore Orrùdi Paolo Salvatore Orrù   
I più recenti
Sabato di sangue sulle strade, distrutta una famiglia in Sicilia. Gli incidenti hanno causato 12 morti
Sabato di sangue sulle strade, distrutta una famiglia in Sicilia. Gli incidenti hanno causato 12 morti
Ucciso nel Milanese, fermato 19enne che si era costituito
Ucciso nel Milanese, fermato 19enne che si era costituito
Aprono i centri per migranti in Albania
Aprono i centri per migranti in Albania
No Tav, Francesca Frediani: Cantieri inutili alle porte della citta'
No Tav, Francesca Frediani: Cantieri inutili alle porte della citta'
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...