Da sindaco-vigile a pacificatore. Dopo il placcaggio dell’imbrattatore, Nardella apre agli attivisti

Il primo cittadino di Firenze chiede anche scusa per le parole utilizzate contro i ragazzi che hanno spruzzato vernice contro Palazzo Vecchio

TiscaliNews

Prima è stato protagonista di un gesto che ha ricevuto appalusi da più parti. Adesso il sindaco di Firenze ha fatto un piccolo dietrofront. Dario Nardella venerdì era intervenuto personalmente e fisicamente contro alcuni attivisti che stavano imbrattano Palazzo Vecchio con della vernice. Il tutto era stato ripreso dalle telecamere e il primo cittadino aveva usato anche parole pesanti contro i membri di Ultima Generazione, il gruppo che si batte con interventi vandalici per tenere alto l’allarme ambientale.

La proposta di Nardella

Adesso invece il sindaco del Pd ha aperto uno spiraglio di dialogo. Prima di tutto ha detto che il tono e le parole usate non erano adatte a un uomo delle istituzioni: “A quel ragazzo mi sarei dovuto rivolgere con altri modi ma ero troppo adirato” . Poi Nardella annuncia anche la possibilità di organizzare un incontro con gli attivisti ai quali chiede però di “rinunciare a queste forme sbagliate di protesta per scegliere strade anche più efficaci per affrontare l’emergenza ambientale”. “Ieri – continua - abbiamo bloccato la protesta ma non il desiderio di proteggere il pianeta che ci ospita”. Insomma, dal sindaco-vigile si è passati al sindaco-mediatore pronto a fare un passo indietro.

Sangiuliano: devono pagare i danni 

Diverso il discorso per il ministro della Cultura Sangiuliano che chiede la mano pesante contro gli imbrattatori di opere d’arte. “Per le bravate di alcuni sconsiderati si sprecano risorse e denaro pubblico. Stiamo pensando di far pagare a costoro i danni che hanno prodotto addebitando loro il costo di oltre 5 mila litri di acqua che sono serviti per pulire la facciata di Palazzo Vecchio”