Muay Thai, italiano Gabriele Casella combatte per il mondiale Wmo
Roma, (askanews) - Sarà l'italiano Gabriele Casella a combattere per il titolo mondiale Wmo di Muay Thai, la boxe thailandese. L'incontro si svolgerà sabato 29 aprile a Roma nel corso di un grande evento all'Atlantico Live come spiega il direttore tecnico regionale Muay Thai della Fikbms, Gianluca Colonnese."La serata si svolgerà in due fasi, la prima fase dedicata ai dilettanti, la mattina e la seconda ovviamente il galà professionistico che vedrà 12 incontri di cui 3 titoli molto importanti. Tra questi il titolo mondiale della Wmo dove parteciperà Gabriele Casella contro l'inglese Lawrence Smithen della scuola Kiatphontip Gym, poi ci sarà un titolo europeo Wako Pro di K1 tra il campione italiano professionisti, Alessandro Moretti che sfiderà il detentore del titolo, Pedro Kol portoghese, poi ci sarà un titolo italiano professionisti di K1 tra Emanuele Lulaj e Marco Toscano, un match di altissimo livello anche quello. Per finire uno dei match più attesi del panorama italiano Sud Sakorn Sol Klinmee che sfiderà Anouar Khamlali atleta molto forte del panorama della Muay Thai".Gabriele Casella, già campione del mondo Wako e Wako Pro di K1 ha le idee chiare e molta determinazione e spiega la sua preparazione. "La preparazione sta andando a gonfie vele, mi sto preparando nei minimi dettagli che è ciò che poi farà la differenza.
Sono onorato di combattere in questo evento organizzato da Gianluca Colonnese. Onorato perchè è la mia quarta apparizione in un suo evento, un evento che ha sempre riscontrato un gran successo sia a livello di pubblico che di spettacolo effettivo. La preparazione sta andando a gonfie vele, allenamento una volta al giorno, quando posso anche due, dallo sparring nel pugilato, allo sparring con un mancino perchè non conosco bene il mio avversario ma so che è un mancino, inglese, di colore, molto quotato nei ranking inglesi della muay thai, gli inglesi nel pugilato e nella muay thai hanno un ottimo livello e la scuola del mio avversario è di proprietà di un thailandese e lui stesso è allenato da un thailandese. Quindi non lascio nulla al caso e farò il mio dovere, il mio lavoro come ho fatto in passato e come farò il 29 aprile".Casella si allena a Roma, dove c'è una grande tradizione di Muay Thai, come lui stesso ammette. "A Roma forse è più forte rispetto ad altre zone d'Italia ma diciamo che la Muay Thai è in grande crescita e non come luogo comune, ma sia a livello di incontri, di atleti, di iscritti nella nostra federazione l'unica riconosciuta dal Coni. Abbiamo maestri Thailandesi che ospitiamo per divulgare la vera Muay Thai, quella della tradizione, quella millenaria, quindi, non solo l'aspetto agonistico ma anche l'aspetto marziale di questa disciplina. Per me è un onore combattere in questa disciplina, io combatto in tutte le discipline dal pugilato, alla muay thai al k1, sono campione del mondo di K1 ma la Muay Thai la metto a pari peso del K1 perchè è dove posso esprimermi meglio, i colpi sono con i gomiti, ginocchia, sono 5 riprese da 3 minuti, riprese molto impegnative dove l'allenamento è molto estenuante e lì è importante la preparazione mentale più di quella atletica e fisica. Adesso sto bene e regalerò un grande spettacolo agli appassionati a chi verrà e lo dimostrerò con i fatti".L'evento è di respiro internazionale ma gli atleti italiani sono molto quotati come conferma Colonnese. "Negli ultimi tempi il livello è amentato tantissimo anche in Italia, sia a livello di Muay Thai che di Kickboxing. Vediamo adesso il mondiale Wmo che si è disputato in Thailandia dove la squadra italiana ha portato a casa tre ori. Fino a 10-15 anni fa era un sogno portare a casa almeno un oro, adesso i nostri atleti sono sempre più addentrati in questo sport, inquesta arte marziale"Casella ricorda poi che la Muay Thai è entrata nel Cio come "osservata speciale". "La Muay Thai nel 2016 è stata riconosciuta dal Cio ed ha una prova di tre anni con un gettone di 25 mila dollari l'anno e, quindi, un titolo mondiale per me e per l'Italia sarà un fiore all'occhiello per una futura entrata alle Olimpiadi. Si sta discutendo adesso sul nome che non deve contenere il nome di un paese come in Muay Thai e mi auguro possa avere il giusto riconoscimento che penso sia più che dovuto".