Ancora morti in montagna, precipitano due alpinisti: 54enne cade per cento metri
uno a Punta Linke in Valtellina dove a perdere la vitaUn alpinista di 54 anni che risiedeva nella provincia di Alessandria è caduto in Valtellina, l'altro, un escursionista di 56 anni di Pescara è morto sul Gran Sasso
Ancora due morti in montagna: uno a Punta Linke in Valtellina dove a perdere la vita è stato un alpinista di 54 anni che risiedeva nella provincia di Alessandria, l'altro sul Gran Sasso dove è rimasto ucciso un escursionista di 56 anni di Pescara.
Per quanto riguarda solo la Lombardia l'incidente è l'ultimo di una lunga serie che sta costellando le vacanze estive. Dopo le scorse settimane nelle provincie di Bergamo e Brescia, dove a morire sono stati anche appassionati delle cascate di ghiaccio in alta quota, a finire male nella prima mattinata di stamane, nel massiccio montuoso dell'Ortles Cevedale che di solito si affronta dal versante del Trentino Alto Adige, è stato un alpinista. Era con altri tre amici giunti dal Piemonte, per un breve soggiorno allo scopo proprio di affrontare alcune cime, quando attorno alle 6.20 del mattino in territorio comunale di Valfurva, in Alta Valtellina, a oltre 3600 metri di altitudine è precipitato in un canalone con neve, ghiaccio e roccia dopo un volo nel vuoto di circa cento metri.
Illesi, invece, i tre amici che erano con lui e che hanno subito dato l'allarme al Sagf-Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Bormio e al Soccorso alpino civile della Stazione di Valfurva. Quando i soccorritori sono giunti sul luogo con un elicottero di Areu (Agenzia regionale emergenza e urgenza) decollato dall'aviosuperficie di Caiolo, per il piemontese non c'era purtroppo più nulla da fare: le lesioni erano state troppo gravi. Secondo le prime indagini dei militari, incaricati dalla Procura di Sondrio, l'uomo è caduto mentre con gli altri tre era impegnato nella discesa dalla Punta Linke verso valle.
Non si trattava di una cordata, ma tutti i componenti della comitiva erano in ogni caso bene attrezzati ed equipaggiati per affrontare nel migliore dei modi l'impresa alpinistica ad alta quota. La giornata di bel tempo era favorevole all'uscita alpinistica del gruppo che si è mosso di prima mattina quando il sole non era ancora troppo caldo Complesse le operazioni di recupero del cadavere in una zona molto impervia e con vento. Il magistrato di turno, Daniele Carli Ballola, ha disposto la ricognizione cadaverica della salma ricomposta all'obitorio dell'ospedale Morelli di Sondalo, senza al momento autorizzare la diffusione del nome della vittima perché non è stato ancora possibile informare la famiglia del deceduto. Nel frattempo si stanno ascoltando gli amici dello scalatore che ha perso la vita e le loro testimonianze saranno utili per ricostruire con precisione la dinamica dell'incidente alpinistico.
Stesso destino è toccato all'escursionista abruzzese. Stavano percorrendo in tre un sentiero che conduce al Pizzo Cefalone, vetta a 2533 metri di quota nel massiccio del Gran Sasso, quando uno di loro è scivolato e, dopo aver tentato disperatamente di trovare un appiglio, è precipitato. Inizialmente si pensava a un incidente avvenuto in parete. I traumi riportati nella caduta non hanno lasciato scampo al 56enne di Pescara.