[Il reportage] Viaggio nelle notti da incubo del Molise che ha paura dei crolli per il terremoto
Il terremoto ha colpito il Molise proprio a ridosso della tragedia del ponte Morandi di Genova. Le autorità locali hanno avviato controlli immediati sulla diga del Liscione, in provincia di Campobasso, attraversata dal più lungo viadotto europeo su invaso artificiale. Dal tavolo tecnico che si è riunito in Prefettura a Campobasso è arrivato l’ordine di chiusura del ponte che attraversa l’invaso
Seconda notte trascorsa all’aperto per molti cittadini molisani dopo l’incubo del terremoto. Si dorme nelle tende allestite dalla Protezione civile. Molti anche quelli che hanno deciso di passare la notte in auto. Prima la scossa delle 20:19 del 16 agosto. Fortissima, di magnitudo 5,1 (9 km di profondità), e poi quella successiva delle 22:22, di magnitudo 4,5, hanno scatenato il panico. Non solo nel luogo dell’epicentro, nel comune di Montecilfone, in provincia di Campobasso, ma in molti altri centri della regione, come Guglionesi, Palata, Larino e Tavenna. A Termoli, Campomarino, Montenero di Bisaccia e nei paesi attorno all’epicentro la gente si è riversata in strada. Sorpresi anche i turisti. C’è chi ha scelto di ripartire, così come accaduto lo scorso anno durante il terremoto di Ischia.
Protezione civile al lavoro
L’area dell’epicentro non è lontana da San Giuliano di Puglia. La ferita del sisma del 2001 qui è ancora aperta, con il paese praticamente distrutto e con la scuola elementare Jovine crollata su una classe di 27 alunni e la loro maestra. Tutti morti. Già dalla sera del 16 agosto, i soccorsi hanno raggiunto la località di Montecilfone. In paese sono arrivate tende e viveri di prima necessità. Il sisma ha fatto diversi danni. Alcune abitazioni sono rimaste lesionate. Danni anche alla chiesa. “Abbiamo sentito una scossa fortissima”. Queste le parole a caldo del sindaco di Montecilfone, Franco Pallotta, che ha trascorso la prima notte fuori casa insieme ai suoi concittadini. In queste ore continuano le verifiche e la conta dei danni.
Lo sciame sismico continua
La scossa che ha colpito il Molise nella serata del 16 agosto, quella più forte, è stata avvertita da Roma a Napoli, da Pescara a Foggia. Più di venti le scosse registrate nella notte tra il 16 e il 17 agosto sul territorio molisano. Ma lo sciame è proseguito anche nella giornata di ieri. Per fortuna, con scosse minori. Il presidente della regione, Domato Toma, ha provato a tranquillizzare i cittadini, giustamente allarmati dal sisma che ha colpito, sempre il Molise, già la vigilia di ferragosto con una scossa di magnitudo 4.7 (19 km di profondità) e con epicentro sempre a Montecilfone. “I molisani devono recuperare la tranquillità il prima possibile - ha detto - perché, nonostante lo spavento legittimo e la paura, per ora non si registrano che lievi danni e crepe e nessun ferito”.
Ponti e viadotti sotto osservazione
Il terremoto ha colpito il Molise proprio a ridosso della tragedia del ponte Morandi di Genova. Le autorità locali hanno avviato controlli immediati sulla diga del Liscione, in provincia di Campobasso, attraversata dal più lungo viadotto europeo su invaso artificiale. Dal tavolo tecnico che si è riunito in Prefettura a Campobasso è arrivato l’ordine di chiusura del ponte che attraversa l’invaso. I tecnici dell’Anas, della Regione e i vigili del fuoco sono al lavoro da ore per verificare la sicurezza dei piloni su cui poggia il viadotto. Il presidente della regione Toma ha spiegato che il ponte resterà chiuso per altri due giorni, ma che al momento non risultano danni alla struttura. Altri controlli sono in corso su ulteriori viadotti della “Bifernina” e della “Trignina”, le due strade statali che attraversano il Molise e che collegano il Tirreno e l’Adriatico. Anche qui non è emersa nessuna criticità. Stessa situazione in provincia di Isernia, più lontana dal luogo dell’epicentro, ma dove il sisma è stato chiaramente avvertito.
Sicurezza Scuole: il Miur pronto a offrire supporto
Sulla questione sicurezza scuole in Molise in seguito al sisma è intervenuto con un post su Facebook direttamente il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Il post è stato poi rilanciato sui social dal direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Anna Paola Sabatini e dall’Ufficio comunicazione dell’USR Molise. “A seguito del terremoto in Molise - ha scritto il ministro - ho chiesto all'Ufficio scolastico regionale di attivare un apposito monitoraggio per accertare eventuali danni alle scuole o altre criticità connesse all'avvio del nuovo anno scolastico. Il MIUR è pronto a dare tutto il supporto necessario”. Il presidente della Provincia si Campobasso, Antonio Battista, ha chiesto si sindaci si Termoli, Campomarino, Guglionesi, Larino,Montenero di Bisaccia, la chiusura delle scuole di competenza. Saranno effettuati controlli mirati e approfonditi sui vecchi edifici scolastici. Quelli di recente costruzione, invece, completamente antisismici, sono diventati il rifugio più sicuro per gli sfollati e sono stati messi a disposizione dei cittadini.
Il terremoto viaggia per la penisola
Non è solo il Sud a tremare. Ieri mattina è toccato anche alle Marche. L’Ingv ha infatti registrato un terremoto di magnitudo 2.6 sulla scala Richter che ha interessato la zona della costa Anconetana. L’epicentro del terremoto è stato registrato in mare.