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I miracoli di Orfeo il facilitatore: in Rai le polemiche sono sparite. E torna pure la Perego. Ma la presidente Maggioni traballa

Se Campo Dall'Orto era stato ribattezzato " Zen" per la sua flemma oltre alla capacità di incassare, il suo successore Mario Orfeo ha portato a casa un nomignolo dal sapore esattamente opposto. Ecco perché

Monica Settadi Monica Setta   
Mario Orfeo
Mario Orfeo

Troppo visionario, troppo schivo ed imprevedibile Antonio Campo Dall'Orto, quel brav'uomo che ha lasciato in anticipo - rinunciando con classe alla liquidazione - la poltrona di direttore generale della Rai perché vittima di un gioco perverso di veti incrociati destinati a paralizzare due dossier bollenti: la deroga al famoso tetto ai compensi a quota 240mila euro annui ed il famigerato piano editoriale con nomina di Milena Gabanelli come direttore del portale di viale Mazzini (con testata giornalistica ad hoc). Se Antonio era stato ribattezzato "Zen" per la sua flemma oltre alla capacità di incassare, il suo successore Mario Orfeo ha portato a casa un nomignolo dal sapore esattamente opposto: il Facilitatore.

Il dg ha convinto il cda a votare una deroga al tetto

Sembra infatti incredibile ma il dg ha convinto il cda a votare una deroga al tetto garantendo ai 41 milionari della Rai il rinnovo dei contratti con un minimo lifting del 10 per cento. Brindano tutti, da Bruno Vespa a Fabio Fazio passando per Michele Guardí con Antonella Clerici, Lucia Annunziata e perfino Caterina Balivo, la sola delle ex Del Noce Angel's a guadagnare una cifra compresa fra i 250 ed i 500mila euro mentre il solo consigliere Carlo Freccero rilancia - sostanzialmente isolato - il pericolo di un "danno erariale" da far scontare alle tasche del medesimo cda. Accanto a Freccero si schiera il dem Michele Anzaldi, altra voce contraria nel coro del consenso unanime che Orfeo, plenipotenziario dell'azienda da meno di una settimana, è riuscito soavemente a coagulare.

Non si parla più di piano editoriale

Adesso di piano editoriale non si parla più, che bisogno c'è di coordinare l'informazione quando al timone della nave- Rai abbiamo un condottiero abile ed equilibrato come l'ex direttore del tg1? Al suo posto come ottimo successore il cda ha nominato Andrea Montanari mentre Gerardo Greco, conduttore di Agorà andrà alla radio. Tutto a posto o quasi, visto che qualcuno, dalle parti di palazzo Chigi, si pone il problema del futuro della presidentessa Monica Maggioni. Stimata dal premier Paolo Gentiloni, alla Maggioni - secondo quanto risulta a Tiscali.it - sarebbe stata prospettata la possibilità di cambiare ruolo scegliendo per sè una poltrona che le calzasse a pennello. Se Monica avesse detto " Ok, voglio tornare in prima linea, vado a dirigere una rete" nessuno le avrebbe detto no, anzi. Governo & dg sarebbero felicissimi di accontentare la brava presidente che tanto bene ha gestito la delicata fase della fuoriuscita di Campo Dell'Orto, autentico corpo "alieno" di viale Mazzini in sintonia con una parte del cda (il più vicino a lei rimane Franco Siddi che, si pensava inizialmente, poteva diventare presidente con la Maggioni dg).

"Resto al mio posto, aziendalista come o più di sempre"

Ma l'ex direttore di Rai news 24, già inviata di guerra molto abile ad alzare gli ascolti della sua ex rete (puntando in particolare alla qualità oltre che ai soli numeri) non ha formulato alcuna proposta. Pare che abbia detto "Resto al mio posto, aziendalista come o più di sempre". I rapporti con Orfeo, nonostante i maligni abbiano parlato di freddezza o rabbia, sembrano invece molto tranquilli. Raccontano i consiglieri che li hanno visti all'ultimo cda reciprocamente cordiali ed affabili. Adesso la palla passa al dg per l'altro dossier, quello che riguarda i palinsesti 2017/2018 che verranno presentati il 28 giugno agli investitori pubblicitari. Non sarà facile, dicono, per Orfeo rispondere a tutte le centinaia di "segnalazioni" che arriveranno dalla politica & dintorni. Anche qui, il dg ha il suo metodo, infallibile. A chi chiama spiega, pacato, che sono i direttori di rete a proporre, lui si limita a ratificare. Conosce troppo poco i programmi, aggiunge, per potersi consentire inserimenti o aggiustamenti. Ovviamente, tutto passerà al vaglio del nuovo dg che di volti & trasmissioni se ne intende, eccome. Ma inserirsi sarà pressoché un'impresa. Sappiamo che, fedele al suo stile "ecumenico" Orfeo non medita "epurazioni" o allontanamenti cruenti, ma, come è lecito, ha le sue preferenze.

Al posto di "A torto o a ragione" si pensa ad un Game show

Iniziamo dicendo allora che Uno mattina affidato a Franco Di Mare ed a Francesca Fialdini - molto cresciuta professionalmente nell'ultimo anno tanto da condurre con sapienza anche spazi di politica estera - è un modello positivo. Dentro il contenitore del mattino, un gioiellino è "Storie vere" di Eleonora Daniele, ascolti alle stelle oltre che alta qualità dei dibattiti o dei servizi. Molto bene anche Elisa Isoardi che la scorsa stagione ha proceduto al restyling del suo spazio "Tempo & denaro" affidandosi al bravo, navigatissimo autore Casimiro Lieto. Incognita per la fascia che va dalle 14 dove al posto di "A torto o a ragione" di Monica Leofreddi si pensa ad un Game show. Leofreddi, prodotta da Endemol, ha fatto il suo mestiere con determinazione riuscendo ad avere ascolti in linea con la rete che alle 14 fatica moltissimo per la concorrenza di Canale 5 e dei tg regionali della terza rete. L'unico prodotto che riuscì a sfondare fu il programma politico "Il fatto del giorno" che in 45 minuti al netto di 5 di pubblicità totalizzava all'epoca in cui Orfeo era appunto direttore del tg2 quasi 2 milioni di teste. Oggi, quella fascia è stata totalmente reinventata da Caterina Balivo a cui si deve riconoscere estro e capacità perché il suo "Detto, fatto" era in assoluto il primo Tutorial Rai nel day time.

Cristina Parodi dovrebbe lasciare La vita in diretta

Ascolti intorno al milione in due ore e mezza ma un target fresco che aspetta il ritorno della Balivo dopo la nascita della sua bambina prevista dopo l'estate. L'unica certezza è che Massimo Giletti non andrà a Mediaset mentre sarà seguito da Cristina Parodi che dovrebbe lasciare La vita in diretta a Marco Liorni. Resta pure Fabio Fazio che Orfeo aveva giurato, appena insediato, di non lasciar andare via alla concorrenza. Non rifarà Sanremo che potrebbe tornare nelle mani di Antonella Clerici: la padrona di casa de "La prova del cuoco" fece un Festival bellissimo nel 2010. Il prossimo anno, complice il fatto che il suo compagno, il petroliere Vittorio Garrone è genovese, potrebbe fare il bis anzi il tris (fu "valletta" simpaticissima con Paolo Bonolis in una memorabile edizione con i costumi di Gattinoni). Infine, il caso Paola Perego. Lucio Presta lo aveva promesso: o Paola torna oppure sarà guerra. Ma Presta dimostra di essere tornato a contare perché, come vi annunciamo in anteprima, la Perego sarà in palinsesto. 

 

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