"Mi ha accoltellato", la chiamata di Sharon al 118 apre a nuovi scenari. Il compagno sentito di nuovo dai carabinieri
La frase di Sharon sembra suggerire un legame più stretto tra lei e il suo aggressore, supportato anche dalle modalità del delitto. Le ferite inferte con un coltello da cucina, secondo quanto emerso dall'autopsia, indicano un'aggressione di natura passionale
Emergono nuovi dettagli sulla tragica notte del 29 luglio, quando Sharon Verzeni è stata brutalmente assassinata con quattro coltellate mentre si trovava per strada a Terno d'Isola. Nella telefonata della donna al 118, effettuata poco prima di morire, alle ore 00:52, Sharon non ha detto "Mi hanno accoltellato", come inizialmente riportato, ma ha pronunciato le parole "Mi ha accoltellato". Questo dettaglio solleva l'ipotesi che la vittima potesse conoscere il suo assassino, aprendo nuovi scenari investigativi. La frase di Sharon sembra suggerire un legame più stretto tra lei e il suo aggressore, supportato anche dalle modalità del delitto. Le ferite inferte con un coltello da cucina, secondo quanto emerso dall'autopsia, indicano un'aggressione di natura passionale, spesso associata a dinamiche di femminicidio. Tuttavia, gli investigatori mantengono cautela: il riferimento al singolare potrebbe essere frutto dello shock del momento o della gravità delle ferite subite.
Sergio Ruocco di nuovo in caserma
Forse anche per questo il compagno di Sharon, Sergio Ruocco, è stato nuovamente interrogato. L'idraulico di 37 anni è rimasto alcune ore all'interno del comando provinciale, sempre senza avvocato. È stato sentito per la terza volta come persona informata sui fatti. Questa mattina i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo nella casa di via Merelli, dove Sharon viveva. Presente anche il suo compagno, che non risulta indagato. Anche il padre di Sharon è stato visto presso il comando provinciale dell'Arma, ma ha lasciato rapidamente la sede. Le indagini continuano a concentrarsi sulle abitudini e sulle relazioni di Sharon, con particolare attenzione alle sue frequentazioni recenti.
Sono andati a prendere altre cose
"Che mi richiamino senza problemi, anzi meglio. Non sono stanco: non sono mai stanco. Dopo il nuovo sopralluogo a casa non sono stato risentito". Sono le poche parole dette da Sergio Ruocco rincasando nell'abitazione dei genitori di Sharon, dove vive dal giorno successivo all'omicidio della compagna. I militari, durante il secondo sopralluogo nella casa, hanno acquisito computer e altri dispositivi elettronici della coppia. Un sopralluogo "diverso da ieri" ha spiegato, per "prelevare altre cose" ha precisato. Ruocco è poi tornato con i carabinieri al comando provinciale di Bergamo e ha infine fatto rientro a casa a Bottanuco.