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[L'intervista] Il meteorologo: "Cambiamenti climatici corresponsabili delle alluvioni: ecco cosa succede in E. Romagna"

Ferrara di 3bMeteo spiega che "maggio è un mese di transizione e questi eventi dobbiamo aspettarceli sempre di più". Poi aggiunge: "Fondamentale tenere pulito il letto dei fiumi"

Antonella A. G. Loidi Antonella Loi   
[L'intervista] Il meteorologo: 'Cambiamenti climatici corresponsabili delle alluvioni: ecco cosa...
I soccorsi in in Emilia Romagna (Foto Ansa)

Un elemento emerge con forza dal dramma degli eventi estremi e ripetuti in questo maggio che non fa sconti. Ovvero il fatto che l'Italia sia un Paese "vulnerabile agli effetti meteoclimatici". Per questo è quanto mai necessario "adottare tutte le misure utili per la prevenzione o quanto meno per il contenimento dei danni". Semplicemente, "argini dei fiumi puliti e rinforzati: su questo bisogna concentrarsi. Perché questi eventi - dice a Tiscali News il meteorologo Edoardo Ferrara, specialista di 3bMeteo - dobbiamo aspettarceli sempre di più".

Ferrara: piogge intense e continuate, fiumi esondati e interi paesi allagati: cosa sta avvenendo in queste ore drammatiche in Emilia Romagna?
"Un ciclone insolitamente intenso per il periodo è risalito dal Nord Africa verso il Sud Italia portando dei nubifragi prima in Sicilia, lunedì quando abbiamo avuto delle criticità, e poi risalendo al centronord nel corso della giornata di ieri ha interessato con particolare particolare violenza le Alte Marche, la Romagna e il Bolognese".

Perché proprio in questa zona?
"Questa zona è stata particolarmente sfavorita perché la perturbazione era lenta nella sua evoluzione, e quindi le piogge hanno insistito per diverse ore negli stessi punti. In più le piogge sono state esasperate da quello che viene definito 'effetto Stau', ovvero i venti da Nordest che soffiavano dall'Adriatico e quindi ulteriormente carichi di umidità impattando sull'Appennino romagnolo, si sono abbassate lì e hanno scaricato ulteriori piogge. Infatti proprio qui sono cadute in 36 ore le piogge di 2-3 mesi, fino a 200 millimetri".

E dire che ci stavamo lamentando per la siccità.
"Esatto. Ma diciamo che questi scenari sono quelli di cui già da 20 anni si parla per i quali si alternano momenti di siccità estrema con fasi piovose eccezionali".

A maggio dello scorso anno abbiamo sofferto la sete.
"E' vero: maggio del 2022 è stato molto secco. Ma c'è da dire che gli eventi estremi si sono sempre verificati in passato. Maggio è un mese di transizione che può avere degli episodi di maltempo importanti. Ricordiamo per esempio che il maggio del 2019 è stato molto perturbato e addirittura freddo, tanto che il 13 di quel mese nevicava in Romagna a 500-600 metri. E nel maggio del 1998 ricordiamo l'alluvione di Sarno. Episodi di questo tipo ne abbiamo sempre avuti ma è chiaro che stanno aumentando in frequenza: in Emilia Romagna è la seconda alluvione in due settimane". 

In che misura questi eventi estremi sono causati dai cambiamenti climatici?
"E' chiaro che in una condizione di riscaldamento climatico con un ambiente più caldo c'è più vapore acqueo in atmosfera e questo dà più energia alle perturbazioni. Quindi in questo senso il riscaldamento globale sta dando più energia ai sistemi ciclonici. La stessa perturbazione in un ambiente più freddo avrebbe fatto meno danni. Il riscaldamento globale non incide sul fatto che piova o meno, perché quello dipende da dove si portano le perturbazioni, ma incide proprio sull'energia che hanno a disposizione. E questo ciclone ha avuto ancora più energia".

Si fosse concentrata un po' più a Nordovest avrebbe almeno dato linfa al Po in grave carenza d'acqua.
"E' andata così: la traiettoria della perturbazione è questa. Dipende dalla posizione che ha avuto in questo caso il vortice di bassa pressione e, in aggiunta, il fatto che ci fosse l'Appennino a sbarrare le correnti di Nordest ha esasperato la situazione. Ma ci sono altre due aggravanti".

Quali?
"Il fatto che il vento forte di grecale e il mare agitato abbiano ostacolato il reflusso delle acque verso il mare. Quindi già i fiumi erano strapieni e se poi anche l'acqua fa fatica a scaricare in mare si capisce che è più facile che esondino i fiumi. In più i terreni erano già intrisi d'acqua dalle piogge alluvionali di due settimane fa. Tutti questi fattori messi insieme hanno causato l'evento disastroso al quale assistiamo".

Dobbiamo aspettarci sempre di più eventi simili?
"In un ambiente via via più caldo dobbaimo aspettarci maggior frequenza degli episodi estremi, sì. L'Italia che è un Paese vulnerabile dovrà attuare le giuste misure di prevenizone sui fiumi e poi seguire tutte le norme comportamentali, come è stato fatto per fortuna in questo caso che l'alluvione era stata prevista. Come per esempio tenersi lontano dai corsi d'acqua, non stazionare nei seminterrati e così via". 

Quanto durerà questa perturbazione e cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni?
"Per quanto riguarda l'Emilia Romagna oggi avremo piogge residue ma non intense come quelle di ieri. L'esaurimento definitivo potrebbe arrivare già stasera e seguiranno due giorni di tregua, domani e venerdì. Sabato poi nuova perturbazione, ma ordinaria e non eccezionale come quella attuale. A livello generale tutta la settimana sarà instabile e fredda. Poi nel weekend nuova perturbazione e pioggia su gran parte della Penisola e sulle isole maggiori. Diciamo che non arriverà l'alta pressione e per questo il tempo si manterrà instabile". 

Quando avremo invece stabilità climatica e, magari, sintomi d'estate?
"A oggi non si intravedono fasi stabili e durature almeno fino a fine mese. Non vuol dire che tutti i giorni ci sarà mal tempo, infatti avremo anche giornate soleggiate, ma il tempo sarà dinamico e capriccioso. Per la stabilità estiva bisogna attendere". 

Antonella A. G. Loidi Antonella Loi   
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