Graziano Mesina esce dal carcere perché è malato. Era detenuto nel penitenziario di Opera
L'ex primula rossa ha una patologia oncologica, per questo il giudice di sorveglianza ha accolto l'istanza di differimento della pena

Graziano Mesina sta male ed esce dal carcere. L'istanza di differimento della pena per motivi di salute. L'ex primula rossa del banditismo sardo è malato da tempo di una patologia oncologica che lo sta portando lentamente alla morte. Per questo le avvocate, Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, hanno ottenuto che l'ergastolano potesse tornare a casa a finire i suoi giorni. Mesina si trovava detenuto da due anni nel carcere di Opera a Milano. Ne dà notizia La Repubblica.
La decisione del Tribunale di Sorveglianza
I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano hanno preso atto delle gravi condizioni di salute di Mesina, definendole incompatibili con il carcere. "Le sue condizioni di salute erano già da tempo precarie ma negli ultimi due mesi sono precipitate - avevano spiegato ieri le sue avvocate dopo averlo visitato -. A seguito del ricovero presso il reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale San Paolo di Milano i sospetti sono diventati certezza ed è stata diagnosticata una patologia oncologica che si è ormai diffusa, incurabile, in fase terminale".
Poi hanno spiegato che "a causa della malattia egli non può più camminare, non si alimenta, non parla, ha difficoltà a riconoscere le persone. Nel reparto penitenziario nell'ospedale San Paolo hanno deciso che egli non è più curabile, ma gli viene negata la possibilità di avere un altro parere medico in un reparto di oncologia di un altro ospedale".
Chi è l'ex primula rossa
Nato a Orgosolo in provincia di Nuoro, Mesina è stato arrestato nel 2013, dopo essere stato graziato dall'ergastolo con decreto dell'allora presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. La condanna arriva in primo grado nel 2016 per l'accusa di essere il capo di una banda criminale dedita al traffico di stupefacenti in Sardegna. Quando però i carabinieri, al termine della sentenza della Cassazione che confermava la pena detentiva a trent'anni, perché ritenuto il capo di un'organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti in Sardegna, non lo trovano in casa. Nel 2022 Mesina viene riconosciuto a Desulo, un centro in provincia di Cagliari, arrestato e portato al carcere di Opera.