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Nuzzi: "Il caso Occhionero porta a uno scenario di massoneria fuori controllo"

Prosegue l'inchiesta Eye Pyramid sui dati delle istituzioni italiane rubati dai fratelli Occhionero. E transitati su mail già vicine ad ambienti della massoneria deviata

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna   
Il giornalista e scrittore Gianluigi Nuzzi. A destra, insegne massoniche

Un Paese ricattabile quello finito dentro i computer, i server e gli scatoloni pieni di dati sensibili dei fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero in parte sequestrati dagli inquirenti. Il sofware pirata (malware) chiamato Eye Pyramid è stato in grado di "bucare" dati privati di personaggi del calibro di Renzi, Monti, Draghi, del cardinale Ravasi, e di spiare i profili dell'ex premier e di siti istituzionali come quelli del Senato, della Camera, dei ministeri degli Esteri, degli Interni e altri ancora. Non un buco di sicurezza, una voragine. Dentro alla quale sta un ex affiliato ad una loggia della "famiglia" del Grande Oriente, una delle tante che troppo spesso sfuggono al controllo dello Stato. E' soprattutto su questo punto che insiste Gianluigi Nuzzi, giornalista, conduttore tv e autore dei discussi libri Vaticano Spa e Sua Santità che hanno svelato molti retroscena della gestione del potere in Vaticano.

Oltre diciottomila nomi-utente e quasi 1800 password violati, spiati molti nomi di spicco delle istituzioni. Da questa inchiesta sul cyber crimine viene fuori un grande problema di sicurezza nazionale ma anche ramificazioni massoniche da non sottovalutare.
"Esiste un duplice fronte di problemi: da una parte la gestione della sicurezza. In Italia siamo al paleozoico rispetto alla necessità di protezione dei dati delle istituzioni e dei servitori dello Stato. E' un tipo di reato specifico della criminalità moderna, ed esistono buchi colossali nella rete di sicurezza, se è vero che perfino Renzi è stato spiato. Questo perché l'Italia è un Paese che non ha avuto uno sviluppo digitale. E' un problema culturale, a nessuno viene insegnato come evitare di diventare preda dei bracconieri della Rete. Ciò rende vulnerabili i punti nevralgici dello Stato".

Vulnerabili e ricattabili, dato che si profila una chiara attività di dossieraggio.
"Il dossieraggio è tipico della società italiana, ma è un male esteso anche altrove. I dossier contro persone per condizionarle o per accaparrarsi denaro e voti sono sempre esistiti. Le informazioni rubate servono per orientare decisioni politiche e finanziarie. Il mercato dei dati sensibili credo sia tanto importante quanto sottovalutato in Italia".

Giulio Occhionero ha detto di aver usato quei dati per pilotare speculazioni finanziarie. Ma quelle informazioni, come risulta dalle indagini, transitavano per quattro indirizzi mail già noti fin dal tempo del filone napoletano delle indagini dell'organizzazione massonica P4.
"Come ha anche detto il titolare delle indagini, non si può ancora collegare automaticamente l'attività dei fratelli Occhionero a organizzazioni come P3 o P4. Tempo fa ha aperto a Milano il più grande tempio massonico del Grande Oriente (Giulio Occhionero era a suo tempo affiliato alla loggia Paolo Ungari, compresa in quel ramo di massoneria, ndr), frutto di un investimento milionario. I massoni hanno attività in chiaro e sono rispettati all'estero. Da noi c'è un problema di opacità. Esistono moltissime logge non dichiarate, segrete, che agiscono su territori problematici come la Calabria e c'è poca trasparenza. I nomi degli iscritti vengono depositati in Prefettura. Ma quando un membro viene sospeso, come è successo con Occhionero, spesso non se ne conosce il motivo esatto".

Dovremmo allora dire che se ci fosse più trasparenza nelle azioni di controllo e disciplina della massoneria, non si avrebbe questa idea di organizzazioni interne ad essa che sono fuori controllo.
"Non è tutto. La nostra Costituzione non prevede associazioni segrete. In questo c'è una grossa ipocrisia, perché quel reato è uno dei più indimostrabili in Italia, a meno che non sia chiaro che si tratti di una organizzazione tesa a sovvertire l'ordine dello Stato. Il reato viene punito con pene lievi. Non i tre anni previsti, ma chi fosse colpevole dovrebbe essere condannato a trent'anni".

C'è anche la questione dei fratelli Occhionero avvisati per tempo che ci sarebbero stati il blitz e le perquisizioni, così da avere il tempo di cancellare i dati sensibili violati dai profili delle istituzioni italiane. Anche questo riconducibile alla "zona grigia" massonica?
"In Italia ogni volta che c'è un inchiesta importante, c'è sempre una talpa. Il che la dice lunga sulla permeabilità delle indagini".  

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna   
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