[La polemica] I manager di Stato che ridono sotto il ponte Morandi in macerie
La foto è stata scattata una settimana dopo la tragedia: si tratta del sopralluogo dell’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono assieme a Giuseppe Zampini, ad di Ansaldo Energia. Fincantieri ricostruirà il ponte. E pochi giorni fa Bono ha detto: “Quando ho saputo del disastro ho pianto”
I due signori con il casco da cantiere che vediamo ridere come due simpatici compagni di zingarate all’aria aperta, sono (sulla destra, in primo piano) l’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini, e poco più dietro, Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, gruppo di costruzioni navali dello Stato. Ora fa piacere vedere che tra i supermanager italiani regni un clima di spensierata allegria, se non fosse che i due si trovavano a Genova, sulla macerie del ponte Morandi crollato da appena nove giorni. La foto infatti risale al 23 agosto, giorno del sopralluogo di questi importanti signori dell’economia italiana.
La allegra ispezione
Bono, il cui stipendio annuale (dopo l’ultimo aumento) sfiora il milione di euro (fonte blog Gianni Dragoni, Il Sole24Ore), al termine della sua allegra ispezione su luogo in cui sono morte 43 persone, ha dichiarato “il ponte possiamo ricostruirlo noi”. Forse l’allegria gli derivava da questa certezza, forse da una battuta appena sentita, sta di fatto che pochi giorni fa – forse sapendo di questa foto – ha dichiarato (fonte la Repubblica Tv): "Quando ho saputo del disastro ho pianto. Genova è una grande città dove si avverte il senso e il valore del lavoro. E questa è per noi la cosa più importante".
Commovente, davvero.
Questione di dettagli
La foto dei boiardi di stato in allegra ispezione sulle macerie del ponte Morandi mi è arrivata grazie alla newsletter de Gli Stati Generali che ringrazio per l’attenzione a questi “dettagli” che – misteriosamente – spesso sfuggono alle grandi testate del Paese, forse troppo impegnate con l’alta politica, l’alta finanza e l’alta cronaca. Vediamo adesso che cosa farà il governo Conte: se Autostrade – come è stato ribadito più volte – non deve ricostruire il ponte Morandi, magari l’opera si può davvero affidare a Fincantieri: così il signor Bono potrebbe continuare a ridere di gusto.