Maestra d'asilo parrocchiale con profilo Onlyfans messa in ferie forzate: la scuola non la può licenziare
Elena Maraga è finita nell'occhio del ciclone dopo che alcuni genitori dei suoi alunni hanno scoperto che era titolare di un profilo sulla piattaforma. L'asilo non può sospenderla né licenziarla per giusta causa L'asilo non può sospenderla né licenziarla per giusta causa

A Elena Maraga, educatrice dell’asilo parrocchiale di Maserada (Treviso), sta costando caro aver aperto un profilo su Onlyfans. Non appena alcuni genitori dei suoi alunni hanno scoperto il “doppio lavoro” la maestra è finita nell’occhio del ciclone e alla scuola che non può mandarla via non è rimasto altro che metterla in ferie forzate.
La scuola non può licenziarla
L’istituto infatti non può né sospenderla, né licenziarla invocando la giusta causa, non essendoci alcuna norma che glielo consenta per tale fattispecie che riguarda esclusivamente la sfera privata dell'educatrice. L’unico modo per risolvere la questione è che lei tramite il suo legale e l'asilo si accordino economicamente sul valore aggiuntivo delle sue dimissioni volontarie.
Famiglie dei bimbi divise
Di fatto, però, per Elena l’esperienza di maestra nell'asilo parrocchiale avrà comunque termine, malgrado diverse famiglie si siano schierate dalla sua parte, in quanto ritenuta capace nel suo lavoro e benvoluta dai bimbi delle sue classi. La 29enne, assunta a tempo indeterminato da 5 anni, ha dichiarato più volte che non si licenzierà spontaneamente, ragion per cui l’asilo sta cercando un accordo economico extra rispetto alle sue spettanze di legge per incentivarla ad andarsene.
Lo sfogo della maestra
Maraga in un’intervista al Corriere del Veneto ha precisato di non aver firmato “qualcosa nel contratto che riguardasse la necessità di non pubblicare contenuti social”, ha ricordato che se alcuni padri hanno visto il suo profilo “significa che sono iscritti ad OnlyFans quindi non si capisce dove stia il problema” e che “un’educatrice accudisce i bambini” mentre “nel resto della vita fa quello che vuole (…) Non mi sono vergognata e non mi vergogno di quello che ho fatto. Dal momento in cui la professione viene svolta bene e vengono trasmessi ai bambini i valori comuni, non vedo il problema”.
Intanto dopo la notizia il ministero dell’Istruzione e del Merito ha fatto sapere di aver creato una commissione di giuristi per aggiornare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici in modo che contenga una parte specifica dedicata al personale scolastico e al loro comportamento sui social network.
Cresce il numero di follower
Nel frattempo, da quando è scoppiato il caso, i vari account social della maestra, che sta costruendosi una carriera parallela da personal trainer e culturista agonista, hanno moltiplicato il numero di follower che la seguono.e di conseguenza anche i guadagni.
Ministero Istruzione al lavoro
Intanto dopo la notizia il ministero dell’Istruzione e del Merito ha fatto sapere di aver creato una commissione di giuristi per aggiornare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici in modo che contenga una parte specifica dedicata al personale scolastico e al loro comportamento sui social network.