Verso una vita più lunga e sana: sviluppati farmaci che invertono il declino cellulare
Nuove terapie per attivare enzimi chiave promettono di combattere Alzheimer, Parkinson e altre malattie legate all’invecchiamento

Un gruppo di scienziati di CCM Biosciences ha sviluppato composti innovativi capaci di invertire il declino cellulare, aprendo nuove prospettive nella lotta contro l'invecchiamento e le malattie croniche legate all'età. Questi farmaci "first-in-class" promettono di attivare enzimi chiave, come Sirtuin-3 (SIRT3), che regolano l'invecchiamento mitocondriale, offrendo speranze concrete per trattare patologie come Alzheimer, Parkinson, malattie cardiovascolari e metaboliche. "Le scoperte rappresentano un passo avanti fondamentale, poiché siamo riusciti a progettare farmaci candidati che attivano vie mitocondriali cruciali, superando ostacoli significativi", ha dichiarato il Dott. Michael Pollak, esperto di medicina e biochimica alla McGill University.
Un innovativo approccio all’attivazione enzimatica
La chiave del successo di questi composti risiede in un nuovo meccanismo fisico di attivazione enzimatica che supera i limiti della modulazione allosterica, precedentemente applicabile solo a una piccola percentuale di proteine. Gli scienziati hanno utilizzato tecniche avanzate di progettazione computazionale per identificare composti in grado di aumentare l’attività di SIRT3: "SIRT3 svolge un ruolo determinante nella durata della vita e della salute umana, ma era considerato non farmacologico fino a oggi", spiegano i ricercatori.
Risultati sorprendenti: attività cellulare come nelle cellule giovani
I nuovi composti sviluppati hanno dimostrato di ripristinare l’attività enzimatica a livelli paragonabili a quelli delle cellule giovani, anche in condizioni di diminuzione del NAD+, un cofattore metabolico essenziale che declina con l’età. I test condotti su linee cellulari e modelli animali hanno mostrato miglioramenti significativi, persino rispetto ad approcci precedenti come integratori di NAD+ o altri attivatori di sirtuine. "Abbiamo recuperato completamente l’attività enzimatica in condizioni che simulano l'invecchiamento, un risultato che offre nuove speranze per affrontare le malattie legate all'età", hanno dichiarato i ricercatori di CCM Biosciences.
Le sperimentazioni cliniche inizieranno nel 2025
Grazie al successo dei test preclinici, CCM Biosciences prevede di avviare le sperimentazioni cliniche sui disturbi legati all’età già nel 2025. "Sono decenni che cerchiamo di attivare le vie di segnalazione regolate dalle sirtuine, ma senza risultati concreti. Questi nuovi composti rappresentano un punto di svolta", ha commentato il Dott. Pollak. L'obiettivo è valutare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci per patologie come infertilità, Alzheimer e declino mitocondriale.
Un mercato in crescita per la longevità
Gli investimenti nel campo della longevità hanno raggiunto livelli senza precedenti, superando i 5 miliardi di dollari nel 2024. Aziende come Calico, di Alphabet, e Altos Labs hanno ricevuto miliardi di finanziamenti per sviluppare terapie innovative. Tuttavia, pochi farmaci candidati sono riusciti a raggiungere le sperimentazioni cliniche. Le scoperte di CCM Biosciences si distinguono per la loro capacità di affrontare in modo diretto e mirato i problemi cellulari alla base dell'invecchiamento.
Nuove prospettive per la salute globale
Le implicazioni di questi sviluppi sono immense: migliorare la durata di vita sana anche di un solo anno potrebbe generare un valore economico globale superiore a 10 trilioni di dollari. Come sottolinea l’iniziativa XPRIZE, che ha recentemente lanciato un programma di sette anni dedicato al ringiovanimento cellulare, "il potenziale delle terapie innovative è straordinario".
Fonte:
Physical Review X