[Il punto] Legittima difesa: libertà di sparare o più sicurezza? Ecco cosa cambia
Sì della camera, adesso il provvedimento passa al Senato. Dalla "proporzionalità" al "grave turbamento". I dubbi di incostituzionalità all'interno del M5S

Il disegno di legge sulla legittima difesa supera la prova di Montecitorio. Sono stati 373 i voti favorevoli, 104 i contrari e 2 gli astenuti. Il risultato è stato accolto dagli applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. Adesso il provvedimento passerà al Senato per una nuova votazione il 26 marzo. La riforma è uno dei capisaldi del programma della Lega e, dunque del suo leader, Matteo Salvini. Proprio il vicepremier del Carroccio ha garantito ai suoi elettori che il provvedimento diventerà legge entro il mese in corso, ma sull’argomento non mancano i contrasti con i cofirmatari di contratto del M5S. Si spiega probabilmente anche con la titubanza di molti pentastellati, infatti, il notevole numero di assenze in aula durante la votazione. Sono stati 25 i deputati dello schieramento giallo assenti. Molti giustificati, una decina però – come hanno precisato fonti interne allo stesso movimento – no.
I dubbi di costituzionalità del Movimento
Il provvedimento sembra aver alimentato in effetti prese di posizione critiche all’interno dei cinquestelle. Secondo l’AdnKronos, in un documento attribuito a una decina di esponenti pentastellati, e in particolare alla deputata Rina De Lorenzo, si cercherebbe di “smontare da un punto di vista giuridico uno dei provvedimenti bandiera di Salvini.
In quelle pagine verrebbe sottolineato come “l’articolo 1 della proposta di legge in questione modifica il comma 2 dell’articolo 52 c.p., precisando che nei casi di legittima difesa domiciliare si considera ‘sempre’ sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa. L’inserimento dell’avverbio ‘sempre’ tra il verbo ‘sussiste’ e le parole ‘il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo’ introdurrebbe una presunzione di proporzionalità assoluta”.
Con questa variazione, in sostanza, verrebbe sempre ritenuta legittima qualsiasi reazione difensiva anche se sproporzionata. Dunque tale modifica presenterebbe elementi di incostituzionalità.
Delle misure relative si è molto parlato negli ultimi tempi, anche a causa di gravi fatti di cronaca. Ma cosa cambia in definitiva?
Una prima grossa novità riguarda appunto il fatto che d’ora in poi in casa, in sostanza, “la difesa è sempre legittima”. Sembra una precisazione di poco conto ma non lo è assolutamente. La modifica dell’articolo 52 del codice penale prevede che “sussiste sempre il rapporto di proporzione” tra offesa e difesa. Cercando di restringere: chi si difende in casa con un’arma apportando conseguenze fisiche a un ladro o rapinatore dovrà comunque sottostare a indagini e finire davanti a un giudice, ma questi dovrà tener conto del fatto che “agisce sempre in stato di legittima difesa chi compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere con violenza o minaccia di uso di armi o altri mezzi di coazione fisica”.

Gli atti sono “proporzionati” a prescindere dal tipo di pericolo
Si stabilisce poi che davanti a una aggressione ci si potrà difendere anche dalla semplice “minaccia dell’uso di armi”. Nel testo si spiega che “nei casi previsti dall’articolo 614 primo e secondo comma” c’è sempre il rapporto di proporzione … se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo "al fine di difendere: la propria o la altrui incolumità; i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione”.
Lo "stato di grave turbamento"
L’articolo 2 incide invece sul cosiddetto “eccesso di legittima difesa”. Qualora si eccedano colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall’ordine dell’autorità ovvero imposti dalla necessità, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi, se il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo. La punibilità è però “esclusa se chi ha commesso il fatto (in talune circostanze) per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito nelle condizioni di cui all’articolo 61, primo comma, numero 5, ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Cosa significa? In pratica chi si è trovato nella propria abitazione in "condizioni di minorata difesa" o in “grave turbamento” , come può essere per esempio quello indotto da “assalto notturno, presenza di figli minori, donne sole aggredite, e commette il fatto per la “salvaguardia della propria o altrui incolumità", non è punibile. Questo requisito del “grave turbamento è legato anche all’età della persona che pone in essere la legittima difesa.
Sarà in ogni caso un giudice ad avere l’ultima parola nel caso ci sia stato il “ricorso a un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo per la legittima difesa della incolumità propria o altrui e dei propri o altrui beni”.
Condizionale
Da segnalare anche l'altro articolo (art. 3) che prevede, in caso di condanna, la concessione della “condizionale” solo dopo il risarcimento del danno all’offeso.
Sono previsti poi una serie di aumenti di pena per chi viola il domicilio altrui.
La norma relativa recita che “chiunque s’introduce nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi s’introduce clandestinamente o con inganno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”. Aumentano anche le pene per il furto in abitazione e per la rapina. La normativa prevede inoltre la garanzia della copertura delle spese legali e priorità nei processi.
Gli applausi del centrodestra
Come si diceva il passaggio del provvedimento alla Camera è stato salutato dalle ovazioni del Centrodestra. "Finalmente una legge di centrodestra", recitavano gli striscioni esibiti dai deputati di Forza Italia al momento del voto. All'interno del mondo pentastellato si agitano invece grosse preoccupazioni. "Il capogruppo D'Uva ci tene a precisare: "Non ci sarà alcun Far West, le indagini saranno sempre in mano ai magistrati". All'interno della magistratura tuttavia c'è chi non fa salti di gioia: "Una riforma che complica l'accertamento giudiziario", dicono quelli di Area. E sul tutto si delineano da più parti dubbi di incostituzionalità.