Ladro ucciso a Roma da una guardia giurata, fermati due componenti della banda: chi sono
I malviventi si sarebbero organizzati come un vero e proprio commando, pianificando l’irruzione nei minimi dettagli e utilizzando un’auto adatta alla fuga.
Nuovi sviluppi nella tragica vicenda della rapina finita in tragedia in via Cassia, a Roma. I carabinieri della compagnia Roma Trionfale hanno fermato due presunti complici di Anton Ion Ciurciumel, il 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa da una guardia giurata fuori servizio, durante la fuga successiva a una rapina in abitazione.
Si tratta di un 27enne italiano e di un 28enne originario della ex Jugoslavia, entrambi senza fissa dimora e con precedenti penali. I due sono accusati di rapina pluriaggravata in concorso. Il fermo è stato emesso dalla Procura di Roma e successivamente convalidato dal Tribunale, che ha disposto la custodia cautelare in carcere.
La rapina in via Cassia: i fatti del 6 febbraio
I fatti risalgono al 6 febbraio 2025, quando una banda di cinque persone ha messo a segno una rapina in casa ai danni di un'anziana residente in un condominio di via Cassia, nella zona nord di Roma. I malviventi si sarebbero organizzati come un vero e proprio commando, pianificando l’irruzione nei minimi dettagli e utilizzando un’auto adatta alla fuga.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo ha agito con freddezza e determinazione, senza farsi scoraggiare nemmeno dalla presenza della guardia giurata fuori servizio, che, accortasi della rapina in corso, è intervenuta esplodendo alcuni colpi di pistola.
Uno di questi ha colpito alla testa Anton Ion Ciurciumel, che è morto sul colpo. Gli altri componenti del gruppo sono riusciti a fuggire, ma le indagini hanno permesso di identificare e rintracciare due sospetti che, ora, si trovano in carcere in attesa del processo.
Una banda violenta e ben organizzata
Gli inquirenti ritengono che i cinque rapinatori avessero agito in maniera coordinata e professionale, dimostrando una particolare pericolosità. Nonostante la reazione armata della guardia giurata, il gruppo avrebbe proseguito la fuga senza mostrare segni di panico o timore, segno, secondo le autorità, di una spiccata capacità criminale. Le indagini dei Carabinieri proseguono per identificare gli altri membri della banda ancora in fuga.