Eroi ma anche cialtroni, "il flash mob, il pesce, l'amante e la droga": i verbali delle scuse più pazze degli italiani
Carabinieri e agenti di polizia hanno confessato di aver avuto qualche volta persino delle crisi di nervi ad ascoltare tutte le panzane che riusciamo a raccontare anche in un momento come questo
Nella retorica generale di questi tempi duri siamo diventati improvvisamente un popolo di eroi, e la cosa ci fa molto piacere. Ma bisogna stare attenti anche a non esagerare. Perchè abbiamo un mucchio di altre belle caratteristiche: siamo pieni di fantasia, genio e sregolatezza, cocciuti individualisti abbastanza insofferenti alla disciplina e alle regole, a volte un po’ teneri e patetici, ma soprattutto tanto, tanto cialtroni.
"Sto andando a comprare una bandiera per il flash mob"
D’altronde come lo definireste quel signore di Milano fermato mentre se ne andava trullo trullo in corso Buenos Aires da una pattuglia che gli contestava il divieto di uscire da casa in questi giorni di pandemia e che ha risposto con l’aria più entusiasta del mondo: «Sto andando a comprare una bandiera». Una bandiera? «Sì, da sventolare stasera per il flash mob». Più eroe o più cialtrone? Alla fine a spulciare tra i verbali delle multe inflitte a chi ha disobbedito all’obbligo di non andarsene in giro se non per motivi importanti, si trovano tutta una serie di giustificazioni che rendono abbastanza bene quello che siamo noi in realtà. Siamo tutti un po’ figli di Alberto Sordi, un tenente allo sbando l’8 settembre, un giornalista pieno di ideali sconfitti e quel soldato che ritrova orgoglio e dignità prima di essere fucilato. Siamo così. Piccoli e grandi. E pure incredibili. Una faccia tosta come nessuno.
C’è chi ha noleggiato un cane per poterlo portare a spasso
C’è quello che spiega agli agenti che lui deve uscire a passeggiare perchè se no non riesce a prendere sonno. In macchina? «Parcheggio al parco delle Cascine e poi vado a piedi». Ci sono dei ragazzi fermati su una strada provinciale fuori Modena: «Stiamo andando a Zocca, per vedere dove abita Vasco Rossi». C’è chi ha noleggiato un cane per poterlo portare a spasso, chi confessa candidamente di non essere a conoscenza dei divieti perché non legge i giornali. E la tv? «Sì, ma solo filmini». Un anziano pensionato ha provato a ottenere il lasciapassare per un comune dell’ascolano perché doveva «andare ad ammazzare il maiale».
Un tipo di Macerata invece voleva solo portare da mangiare al gatto, poverino, che però, guarda te, non viveva a Macerata ma a Montegranaro. Un altro aveva assolutamente bisogno di andare a fare l’orto «per procurarmi il cibo, capite?», e che colpa ne aveva lui se non stava sotto casa ma a 30 chilometri di distanza in un paesino di montagna delle Marche? Due signori quando li hanno fermati hanno confessato candidamente che stavano andando dall’amante, e uno dei due ha schiacciato pure l’occhiolino tutto fiero, confidando nella complicità maschile degli agenti di turno. Un altro era stato fermato appena uscito di casa. Dove andava? In farmacia, aveva risposto. Di nuovo?, si erano stupiti i vigili: non c’era già stato mezz’ora fa? «Sì, ma adesso è per mia moglie». Peccato che fosse single. S’è beccato pure lui la sua bella multa.
"Siamo venuti qui solo a cercare un po’ di droga"
A Torino, dei ragazzi sono stati fermati dai carabinieri mentre facevano mucchio vicino a piazza Vittorio e messi alle strette hann confessato che «dopo una serata con gli amici, siamo venuti qui solo a cercare un po’ di droga». A Vicenza una Focus è passata a tutta velocità davanti a un posto di blocco della polizia stradale: inseguimento, paletta, accosti, patente. Alla guida c’era un signore di 62 anni completamente ubriaco: era depresso per il coronavirus e cercava semplicemente di allietarsi questa dura giornata di brutte sensazioni e di paura. Un alessandrino di 63 anni è stato fermato dai carabinieri fuori dalla città e ha detto che stava andando a prendere un caffé in un bar di Brozolo, sulle colline di Chivasso, quindi distante parecchi chilometri e non importa se i bar adesso sono tutti chiusi.
A Galatina: «Non sopporto più mia moglie e sono venuto al mare a rilassarmi». Un ragazzo di Venezia: «Mia madre mi sgrida sempre e allora cercavo un po’ di pace dando da mangiare ai piccioni». A Torino: «Mia moglie sta facendo le pulizie». Un signore di 35 anni da Treviglio, uno dei centri più colpiti dal coronavirus, ha organizzato un party con 5 amici, ma mancava il whiskey «e allora siamo usciti per andare a farne un po’ di scorta».
In provincia di Sondrio un giovanotto di 30 anni ha preso la macchina, è andato a Dongo a trovare la fidanzata e insieme si sono fatti un giretto in Valtellina, poi ha messo tutto su facebook per raccontare la sua splendida giornata da innamorato alla faccia dei divieti. Peccato che anche i carabinieri guardino facebook. Così gli hanno fatto recapitare qualcosina a casa: una denuncia.
Crisi di nervi per carabinieri e agenti di polizia
Carabinieri e agenti di polizia hanno confessato di aver avuto qualche volta persino delle crisi di nervi ad ascoltare tutte le panzane che riusciamo a raccontare anche in un momento come questo. Siamo un popolo di eroi e di cialtroni. Può darsi che questo sia il nostro bello. Però è dura averci a che fare. Uno può perdere pure le staffe. Il dirigente di una nota casa editrice che abita a Milano dalle parti di porta Venezia ha raccontato che era uscito per andare in farmacia ed era stato subito fermato da una pattuglia della guardia di finanza.
Mentre stava facendo vedere la ricetta medica, gli agenti avevano bloccato un anziano signore che se ne andava fischiettando per la strada dopo essere uscito da un portone lì vicino. Lei dove va? «A cercare del pesce da qualche parte per me e mia moglie». Dove? «Pensavo alla Esselunga». A più di un chilometro di distanza. Il brigadiere che era lì dal mattino a sorbirsi tutti i racconti più astrusi non ci ha più visto. Ha puntato il dito verso l’abitazione del vecchietto: «Il pesce lo dia lei a sua moglie!! Vada subito a casa!».