Variante Covid "Centaurus", vaiolo delle scimmie e influenza australiana: sarà un autunno molto pesante
La classica influenza stagionale è in arrivo anche in Italia nei prossimi mesi e si preannuncia particolarmente aggressiva
Detto così, H3N2, non sembra una cosa che fa troppa paura. Ma, in realtà, rischia di essere il piccolo incubo del prossimo autunno, visto che si tratta dell’influenza australiana – la classica influenza stagionale – in arrivo anche in Italia nei prossimi mesi e che si preannuncia particolarmente aggressiva. Intendiamoci, non è una pandemia, ma quello che fa paura è ciò che con linguaggio antico si chiamerebbe il “combinato disposto” fra questa forte influenza stagionale e la nuova variante del COVID in arrivo, destinata a soppiantare in poche settimane Omicron 5. Intendiamoci, nessun inutile allarmismo. Anzi, forse la scena da evitare sarebbero le code fuori dalle farmacie per i tamponi. Ma certamente Centaurus, questo il nome “comune” della nuova variante (quello tecnico è BA.2.75) - sempre molto fantasioso, perché ormai sembra qualcosa di estremamente simile a quelli dati dai meteorologi alle perturbazioni in arrivo, che hanno ormai scavato in ogni più recondito angolo dell’Inferno dantesco per raccontare il caldo di questa estate – si preannuncia la più contagiosa di sempre, anche se la pericolosità delle prime tre ondate sarà un lontano ricordo.
Ma, per l’appunto, la storia di oggi è quella del sequenziamento dell’”australiana”, avvenuto per la prima volta in Italia nel Laboratorio di Igiene del Policlinico San Martino di Genova, l’ospedale più grande d’Europa, diretto dal professor Giancarlo Icardi, del virus influenzale H3N2, per gli amici, confidenzialmente, ‘influenza australiana’. I tecnici del nosocomio genovese raccontano che la sua presenza è stata riscontrata su un ragazzo genovese di ritorno da una vacanza, che si è presentato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Policlinico San Martino con febbre alta, mal di gola, tosse grassa, dolori ossei e malessere generale.
Ovviamente, il pensiero del ragazzo, ma anche quello dei medici, è andato immediatamente a una forma particolarmente aggressiva di COVID di ultima generazione. Ma il tampone del ragazzo, vaccinato con tre dosi, è risultato negativo al COVID-19. Ricoverato, è stato così sottoposto ad ulteriori approfondimenti, tra i quali un’analisi molecolare per la ricerca dei principali patogeni respiratori, che ha permesso di rilevare la presenza del ceppo H3N2, particolarmente diffuso in altre parti del mondo come, ad esempio, in Australia ed in tutto l’emisfero Sud, dove adesso è inverno. E proprio qui sta il punto: il nome dell’influenza stagionale nasce generalmente dal primo luogo di diffusione, mentre ovviamente i primi casi sono sempre dall’altra parte del mondo, visto che – per definizione – i virus influenzali proliferano col freddo. La sequenza genica del virus è stata successivamente inserita nell’apposito sito internazionale dove sono depositate tutte le sequenze identificate a livello mondiale come virus A/Genoa/2022. Insomma, una specie di registro dei virus, a disposizione di tutti i medici e gli scienziati che si confrontano per studiare il modo di affrontare le varie malattie.
“Ancora una volta il Laboratorio di Igiene del Policlinico San Martino diretto dal professor Icardi - spiega il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti - dimostra di essere un’eccellenza sanitaria della nostra regione. Dopo il lavoro svolto durante l’emergenza Covid, i nostri professionisti stanno lavorando anche sul virus dell'influenza, che, specie nei soggetti fragili, può determinare gravi conseguenze. Per questo è importante mantenere alta l'attenzione e sottoporsi al richiamo annuale contro l’influenza: anche quest'anno in autunno partirà la nostra campagna vaccinale con uno sforzo ulteriore del personale sanitario che continua a lottare, oggi con armi ormai collaudate come i vaccini, contro la pandemia”.
Anche Icardi, il professore che ha scoperto tutto con la sua squadra, direttore dell’Unità Operativa Igiene del Policlino San Martino, spiega che “il riscontro di virus influenzale, seppur sporadico, in un periodo estivo indica l'utilità di una continua sorveglianza virologica e la necessità di considerare anche l’influenza nei percorsi diagnostici delle infezioni respiratorie acute, anche nell’epoca del COVID-19. Questo caso deve far riflettere sull’importanza per i soggetti a rischio di vaccinarsi ad iniziare da ottobre contro l’influenza con il vaccino aggiornato che conterrà il ceppo H3N2 antigenicamente simile al virus identificato a Genova.
Il vaccino antinfluenzale si somma agli altri che caratterizzeranno il nostro autunno. Soprattutto per gli over 50, oltre a particolari categorie fragili, c’è la quarta dose COVID. La campagna estiva è stata molto blanda, anche considerando che il virus tradizionalmente in questi mesi molla un po’ la presa (quest’estate rispetto a 2020 e 2021 in realtà la diffusione è stata molto alta, ma fortunatamente senza problemi sugli ospedali perché, davvero, “è solo un’influenza”), ma per ottobre sono in arrivo moltissime dosi del vaccino aggiornato alle nuove varianti, che però rischiano di essere eternamente le penultime. E giusto per completare il quadro, sempre il Policlinico San Martino, che è un’eccellenza italiana e non solo ligure, con il direttore generale Salvatore Giuffrida che ha deciso di puntare sempre più su prevenzione e ricerca, sta lavorando ovviamente anche sul vaiolo delle scimmie. Ad oggi la clinica di Malattie Infettive del San Martino ha trattato circa venti casi di vaiolo delle scimmie e attraverso i centri di Malattie Infettive, Dermatologia e Dipartimenti di Prevenzione sono state individuate le persone a rischio e a cui è altamente consigliata la somministrazione del vaccino, in primis omosessuali reduci da viaggi a rischio, con più partner o sesso di gruppo. “Il Dipartimento interaziendale regionale – spiega ancora Giovanni Toti - è stato tra i primi a muoversi con il protocollo regionale e dalla prossima settimana saranno disponibili le prime 1.700 dosi”.
Ed è Matteo Bassetti, coordinatore del Dipartimento Interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino, a tradurre le parole organizzative del presidente e assessore regionale alla Salute della Liguria in termini scientifici e divulgativi: “L’infezione non è blanda e non va banalizzata, tanto che attualmente abbiamo ricoverato un giovane di 25 anni che ha scoperto di aver contratto il vaiolo delle scimmie, l’HIV e sifilide. Il giovane è stato ricoverato con lesioni importanti a naso e bocca ed è stato trattato con il Cidofovir, rispondendo in modo più che brillante alla cura, tanto che poi l’abbiamo dimesso dopo alcuni giorni. Quindi è un’infezione che non va banalizzata ma sappiamo anche che la clinica di Malattie Infettive è in grado di gestire al meglio i casi che fino ad oggi si sono presentati, anche quelli più complessi”. Tre malattie diverse, una prima risposta per tutte: il vaccino.