Tre vittime nell'incendio di un emporio: verifiche su "minacce e richieste di denaro". L'ipotesi è incendio doloso
Un ragazzo di 17 e la sorella di 18 anni e un loro conoscente non hanno trovato scampo. Gli inquirenti: "Hanno cercato di fuggire ma non c'era via di fuga"
Potrebbero esserci delle minacce e pretese di soldi alla bae dell'incendio in un emporio cinese a Milano, dove la notte scorsa sono morti un ragazzino di 17 anni e sua sorella di 18, figli di cinesi ma nati in Italia, insieme a un loro amico di 24 anni, intrappolati nello stabile senza vie di fuga e nel quale probabilmente dormivano. Le circostanze sarebbero state raccontate dal titolare, cugino dei due ragazzini, e acquisite dalla procura di Milano che a breve aprirà un fascicolo per incendio colposo, ma che potrebbe trsformarsi presto in incendio doloso.
Nessuna denuncia pregressa ma il rogo sembra doloso
A quanto risulta non ci sarebbe una denuncia pregressa per minacce o richieste di soldi, ma il procuratore Marcello Viola e la pm Marina Petruzzella, non escludono nulla. L'incendio potrebbe essere stato appiccato dalla parte della strada, dove si trovano i danni maggiori e dove ci sono i maggiori segni lasciati dalle fiamme, stando a quanto verificato dai primi sopralluoghi. Il magazzino è grande e molto profondo e con una serie di mobili, arredi e altri oggetti accatastati ovunque.
Nella parte più in fondo, invece, ci sarebbero meno danni e le pareti risultano meno annerite. Questo fa propendere, allo stato, per un incendio che si è sprigionato vicino all'ingresso, dal lato della strada.
Le vittime, da quanto si apprende, hanno provato a scappare ma non hanno trovato la via di fuga. Sul posto sono intervenuti cinque mezzi del Comando di Milano che hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme e poi procedere alla messa in sicurezza del magazzino. Carabinieri e polizia scientifica stanno indagando per capire le dinamiche dell'evento. Sul posto anche 118 e polizia locale.
Secondo le prime indagini, in assenza di un'uscita di sicurezza nel retro, i tre ragazzi avrebbero provato in ogni modo a fuggire ma non avrebbero avuto scampo. E' possibile che stessero dormendo nel negozio. Sopra, al primo piano, c'è una zona uffici collegata con una scala che è stata distrutta dalle fiamme.