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"È guarito e può tornare a casa", c'è un medico italiano dietro la commovente storia del piccolo Alex

Lo ha riferito Franco Locatelli, primario del Dipartimento di oncoematologia e terapia cellulare e genica dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, che ha seguito il caso

Stefano Loffredodi Stefano Loffredo   

ll piccolo Alex Maria Montresor trapiantato lo scorso dicembre all'ospedale Bambino Gesù di Roma utilizzando le cellule del papà "è ufficialmente guarito, il suo sistema immunitario è sano. E' un traguardo enorme per il tipo di trapianto e per il caso molto difficile. E la soddisfazione è enorme". Lo annuncia Franco Locatelli, primario del Dipartimento di oncoematologia e terapia cellulare e genica dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, che ha seguito il caso di Alex ed è l'uomo che è riuscito a compiere il miarcolo

Il bimbo affetto da una malattia rara

Si trattava di una linfoistiocitosi emofagocitica (HLh) - ha ricevuto un trapianto di cellule staminali emopoietiche del papà, dopo una vera e propria gara di solidarietà per trovare un donatore; ricerca che si era però rivelata infruttuosa. Il piccolo, dimesso dall'ospedale il 24 gennaio scorso, "sta molto meglio" e a quanto si apprende i controlli, che in un primo tempo era fissati una volta a settimana, sono stati dilatati a una volta ogni 15 giorni.

 Il grande risultato

“La malattia di cui era affetto Alex è diffusa in tutto il mondo, noi stiamo sviluppando il trapianto da genitore ottimizzando i risultati" spiega ora il professor Locatelli. "Sia per pazienti come Alex affetti da immunodeficienze primitive (nel suo caso la linfoistiocitosi emofagocitica) dove abbiamo raggiunto tassi di guarigione sopra il 90%, che nei leucemici dove siamo a più del 70%: si tratta di risultati che solo qualche anno fa non erano neppure pensabili".

Altri 5 pazienti guariti al Bambino Gesù

Il professor Locatelli ha spiegato al Corriere della Sera che "le cellule del donatore si sono del tutte sostituite a quelle malate che non avrebbero consentito ad Alex di sopravvivere”. E ha detto: “Siamo straordinariamente felici di poter impreziosire con questa guarigione la Pasqua della famiglia Montresor e del Bambino Gesù”. Alex è il sesto piccolo paziente guarito al Bambino Gesù dalla linfoistiocitosi emofagocitica.

Chi è l'autore del miracolo

Bergamasco, 57 anni, Franco Locatelli è il primario di oncoematologia pediatrica e medicina trasfusionale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in Piazza Sant’Onofrio a Roma, un fondamentale punto di riferimento per la cura della leucemia e degli altri tumori che colpiscono i bambini. Per i piccoli pazienti ammalati di leucemia ricoverati al Bambin Gesù è l'Angelo della Speranza. E per i genitori è l'uomo dei miracoli. Le sue ricerche ematologiche e le sue terapie hanno suscitato un’eco mondiale. E pensare che Alex sembrava essere un condannato a morte e invece, Locatelli non ha mollato e grazie ai suoi studi (Ai suoi studenti dell'Università di Pavia ripete sempre: Mai smettere di studiare ) gli ha ridato la vita. Ma non solo tifoso dell'Atalanta è un ottimista e ripete: "Il cancro? Si può vincere". Da febbraio è presidente del consiglio superiore Consiglio Superiore di Sanità

La tecnica rivoluzionaria

I medici e i ricercatori del team di Locatelli hanno prelevato i linfociti T del piccolo paziente, le cellule cioè fondamentali della risposta immunitaria, li hanno modificati geneticamente attraverso un recettore chimerico sintetizzato in laboratorio chiamato Car (Chimric Antigeni Receptor) il quale ha potenziato i linfociti e li ha resi in grado, una volte reinfusi nel paziente con una semplice flebo, di riconoscere e staccare tutte le cellule tumorali presenti nel sangue e nel midollo, fino a distruggerle ed eliminarle completamente.

 

 

 
 
 
Stefano Loffredodi Stefano Loffredo   
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