Assolto il piastrellista brasiliano accusato di non aver diviso con gli amici il premio da 2 milioni

E’ stato “assolto dal reato di appropriazione indebita perché il fatto non sussiste”  il piastrellista brasiliano accusato da due amici di non aver diviso con loro il premio da 2 milioni ottenuto con un Gratta e Vinci. I guai per il 43enne residente a Mozambano nel Mantovano - in Italia da sei anni con la moglie e la figlia - erano iniziati nel 2021.

Le vincite al Gratta e Vinci

Tre anni fa, il 43enne nel giro di 20 giorni aveva vinto 800mila euro con un tagliando acquistato a Modena, poi era arrivato un montepremi da 2 milioni di euro ottenuto a Garda, Verona. Tuttavia era stata proprio questa seconda vincita più corposa a portare Ricardo - difeso dagli avvocati Giovanni Chincarini e Giordana Frattini - in un’aula di tribunale negli ultimi tre anni. Un’accusa che in alcune fasi del processo lo aveva fatto rischiare fino a 3 anni di carcere oltre a dover consegnare ai due amici 540mila euro ciascuno.

L’accusa degli amici

L’uomo era infatti accusato di aver promesso ai suoi amici Giovanni S. e Christian C. di dividere i 2 milioni di euro per poi tirarsi indietro e provare a incassare la somma per conto di tutti e tre. Secondo loro, prima dell’acquisto del tagliando, ci sarebbe stato un accordo tra i tre: “Lo abbiamo acquistato insieme, quindi la vincita va suddivisa in tre – sostenevano i due all’epoca dei fatti -. Tra noi c’era un patto ben preciso”.

L'assoluzione

Il piastrellista aveva sempre negato l’accordo sostenendo che quel ticket ultra milionario lo aveva comprato lui e che quindi la vincita era solo sua. “Ho vinto quel biglietto e dalla felicità avrei fatto un regalo anche a loro”, aveva raccontato al processo. Alla fine il piastrellista si è visto dare ragione dal giudice. E ora potrà finalmente incassare la vincita e tenersi i 2 milioni tutti per sé.