Omicidio Maltesi: giustizia riparativa per Fontana. Cos'è e come funziona. L'ira dei parenti di Carol
E' la prima volta che vine applicata in Italia. Il adre della donna: "Sconvolto e schifato da una giustizia che ammette un assassino reo confesso a un percorso simile"

Davide Fontana, il bancario di 44 anni condannato a 30 anni per l'omicidio di Carol Maltesi, avvenuto l'11 gennaio 2022 a Rescaldina, nel milanese, ha ottenuto l'ammissione all'istituto della giustizia riparativa. A confermarlo all'Adnkronos il legale difensore di Fontana, Stefano Paloschi. .
L'ira dei familiari
"Questo - spiega l'avvocato - è il primo caso in Italia, almeno per il reato di omicidio, dell'istituto entrato in vigore il 30 giugno scorso, a seguito della riforma Cartabia. Il mio assistito e tutti i famigliari di Carol Maltesi non vogliono in alcun modo incontrare Davide Fontana": l'avvocato di parte civile Manuela Scalia, che assiste Fabio Maltesi, padre di Carol Maltesi, la ragazza uccisa dal quarantacinquenne a Rescaldina, nel Milanese, l'11 gennaio 2022, lo ha assicurato dopo che la Corte d'Assise del Tribunale di Busto Arsizio presieduta da Giuseppe Fazio ha sciolto la riserva accogliendo la richiesta del bancario (condannato a 30 anni in primo grado per l'assassinio della giovane) di ammissione al programma di giustizia ripartiva. L'udienza si era tenuta lo scorso 15 settembre: nessuna delle parti civili era presente in aula.
La Corte ha sciolto la riserva lo scorso 20 settembre
"Ho avvisato il mio assistito, che vive ad Amsterdam, della decisione della Corte - prosegue Scalia - Si è detto sconvolto e schifato da una giustizia che ammette un assassino reo confesso, che ha ucciso, fatto a pezzi ed eviscerato una ragazza, di accedere ad un percorso simile".
Chi era Carol Maltesi
Davide Fontana, che ha confessato l'omicidio e l’occultamento del cadavere, ha ucciso la 25enne, ha messo il corpo in un congelatore, poi l'ha fatto a pezzi e gettato in un dirupo. Conosciuta nel mondo dell’hard con il nome di Charlotte Angie, Carol aveva un bambino di sei anni, con il quale postava foto insieme sui social. La giovane si era trasferita a Rescaldina, dove viveva anche Davide Fontana. Prima di dedicarsi al mondo a luci rosse, Carol lavorava come commessa. Negli ultimi anni, dopo aver creato un profilo su Onlyfans Carol aveva debuttato come attrice hard scegliendo il nome d'arte di Charlotte Angie.
Aveva pubblicato anche un video in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. "Non ho mai fatto video di questo genere su Instagram e non sono neanche tanto brava a parlare - diceva la giovane nel video - però è veramente un tema che mi sta tanto a cuore, non solo perché l'ho vissuto personalmente ma perché si parla tanto di violenza fisica contro le donne ma è altrettanto importante parlare di quella psicologica, perché comunque ti distrugge emotivamente ed è altrettanto grave".
Cosa è la giustizia riparativa
Regolata in Italia per la prima volta nel 2022 con la cosiddetta riforma Cartabia, dal cognome dell'ex Guardasigilli Marta Cartabia, la giustizia riparativa consiste nel tentativo di risanamento del legame tra vittime, colpevoli e comunità, dopo che quel legame è venuto a mancare con il compimento del reato. Riparazione del danno, riconciliazione tra le parti e rafforzamento del senso di sicurezza sono gli scopi della giustizia riparativa. Nel caso del processo Fontana, l’ente di riferimento dovrebbe essere il Centro per la giustizia riparativa e la mediazione penale del comune di Milano, al quale verrà mandata d’ufficio la richiesta dell’avvio degli incontri tra parte lesa, reo confesso e soggetto mediatore. Con la giustizia riparativa l’autore del reato, in questo caso Davide Fontana, dovrebbe essere accompagnato in un percorso di auto-responsabilizzazione, mentre i familiari della vittima Carol Maltesi dovrebbero godere di una riparazione del danno anche sul “piano emozionale”, spiega il Comune di Milano.