Caserma Diaz, l'agente che mentì punito solo con 47 euro
Così la Polizia di Stato, dopo quasi quindici anni, ha punito Massimo Nucera, uno dei protagonisti in divisa del G8 di Genova
Il poliziotto che si era finto accoltellato dopo la macelleria messicana della Diaz se l’è cavata con 47 euro e 57 centesimi di multa. Con questa somma la Polizia di Stato, dopo quasi 15 anni, ha inteso punire Massimo Nucera, uno dei protagonisti in divisa del G8 di Genova.
L’irruzione
E' la notte del 21 luglio 2001 quando scatta l'irruzione delle forze dell'ordine alla scuola Diaz. Blitz condannato dalla Corte di Strasburgo. Dentro, centinaia di ragazzi e non arrivati a Genova per protestare contro il vertice internazionale stanno già dormendo, al termine di tre giorni di assedio alla 'zona rossa' e scontri violenti di piazza, culminati nella morte di Carlo Giuliani.
A caccia di black bloc
Non è ancora mezzanotte quando la polizia irrompe nella scuola, quartier generale del Genoa Social Forum, ufficialmente a caccia dei black bloc che hanno messo a ferro e fuoco la città. Botte, manganelli in azione, sangue su pavimenti e mura, ragazzi agonizzanti nei corridoi.
Il bilancio dell’operazione
Alla fine il bilancio dell'operazione è di 93 persone fermate, la maggior parte trasferite nella caserma di Bolzaneto, 63 feriti, tre in prognosi riservata con fratture multiple. Un pestaggio da ''macelleria messicana'', lo definì anni dopo Michelangelo Fournier, all'epoca vice questore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma.
Il macello
A quella epoca, tutto il mondo occidentale fu concorde nel definire l’intervento della Polizia italiana perlomeno eccessivo. Ora quel comportamento a Nucera è costato, sostanzialmente, un buffetto. Per dirla tutta comunque, l'assistente capo (nel 2001 era sono un agente) fu condannato a 3 anni e cinque mesi per falso e lesioni (queste ultime prescritte) a Natale del 2013 era stato condannato dal Consiglio provinciale di disciplina della polizia ad una sospensione dello stipendio di un mese.
La sanzione
Ma solo un anno dopo l’allora capo della polizia, Alessandro Pansa (ora capo dei servizi segreti italiani) riduceva da 30 giorni a un solo giorno la sanzione, perché secondo lui, il poliziotto doveva essere considerato responsabile di un comportamento colposo e non doloso. Nucera fu dunque ritenuto responsabile di un "comportamento non conforme al decoro delle funzioni… dimostrando di non aver operato con senso di responsabilità…".
I giudici
Una sentenza scioccante per un comportamento che i giudici di Appello e Cassazione: "L'enormità di tali fatti, che hanno gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero". “Lo stesso Pansa, per altro – ha spiegato Repubblica - un anno dopo, nel giugno del 2015, denunciava al Consiglio Superiore della Magistratura il pm del processo Diaz, Enrico Zucca, il quale in un dibattito avvenuto durante la manifestazione "Repubblica delle Idee" aveva ricordato alcuni passaggi della durissima sentenza con cui la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo aveva condannato l'Italia per i fatti della Diaz in merito all'assenza di leggi e norme finalizzate a punire la tortura e i torturatori”.
Di nuovo bugie
Pochi anni dopo, nel 2005, a Teramo, sempre indossando al divisa del VII Reparto Mobile di Roma, Nucera finisce di nuovo nei guai. Due celerini picchiano un tifoso della squadra di basket locale e Nucera viene accusato di aver coperto i colleghi raccontando, ancora una volta, delle bugie. Fu condannato per falsa testimonianza a un anno e 4 mesi ma di nuovo la prescrizione lo salva in Appello. La vita di un uomo e il ferimento di 1000 persone vale 47 euro.