Furgone piomba su un cantiere in tangenziale, morto un operaio: segnalava i lavori. Chi era la vittima
È successo tutto all'altezza dell'uscita 3 San Giovanni, sulla tangenziale di Bologna. A perdere la vita Francesco D'Alò di 60anni che al momento dell'impatto era addetto a segnalare la rimozione del cantiere agli automobilisti di passaggio

Si chiamava Francesco D'Alò, 60 anni, originario della Puglia, l’operaio deceduto questa mattina, 11 aprile 2025, in un tragico incidente sul lavoro lungo la tangenziale di Bologna. L’uomo era impiegato nella ditta 3S Safety, specializzata nel posizionamento della segnaletica stradale, ed è stato travolto da un furgone mentre svolgeva il ruolo di “sbandieratore”, ovvero colui che segnala l’ingombro della carreggiata nei cantieri stradali.
Dinamica dell’incidente: travolto durante la rimozione del cantiere
Il dramma si è consumato poco prima delle 6 del mattino, in un momento delicato: il cantiere era in fase di smontaggio dopo i lavori notturni. In quel tratto della tangenziale, dove le corsie erano ridotte a una sola per via degli interventi, un furgone ha centrato in pieno il mezzo della manutenzione e l’operaio che si trovava sul retro del veicolo. Per Francesco D'Alò non c’è stato nulla da fare. Presenti al momento dell'incidente anche altri due colleghi, rimasti sotto choc. Le indagini sull'accaduto sono affidate alla Polizia Stradale e alla Ausl di Bologna, che stanno lavorando per ricostruire con esattezza la dinamica e verificare eventuali responsabilità.
Sciopero e presidio: la protesta dei sindacati per la sicurezza
In seguito alla tragedia, le sigle sindacali Fillea-Cgil, Feneal-Uil, Fim-Cisl, Uilm-Uil e Fiom-Cgil di Bologna hanno proclamato due ore di sciopero in uscita per tutti i lavoratori dei settori edilizia e metalmeccanica, in programma per venerdì 11 aprile.
Inoltre, è previsto un presidio alle ore 14:30 in via del Triumvirato, nei pressi dell’uscita 4 della tangenziale di Bologna, per chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro. “Ancora una volta – scrivono i sindacati – ci troviamo costretti a denunciare che la mancanza di sicurezza sul lavoro è un fattore strutturale del sistema produttivo italiano. I morti sul lavoro non sono eventi imprevedibili: sono un rischio calcolato in nome dei profitti”.