La frase shock del consigliere Pd su Carlo Giuliani e la lezione dimenticata di Pasolini
"A mio figlio direi: fai come Placanica". E' bufera su Diego Urbisaglia, consigliere comunale ad Ancona, per il post pubblicato nell'anniversario della morte del giovane manifestante al G8 di Genova

“Estate 2001. Ho portato le pizze tutta l’estate per aiutare i miei a pagarmi l’università e per una vacanza che avrei fatto a settembre. Guardavo quelle immagini e dentro di me tra Carlo Giuliani con un estintore in mano e un mio coetaneo in servizio di leva parteggiavo per quest’ultimo”. A parlare così non è un esponente di CasaPound, ma un consigliere comunale del Partito Democratico, Diego Urbisaglia, che ha deciso di ricordare così, fra i suoi contatti Facebook, il sedicesimo anniversario della morte del giovane manifestante in piazza Alimonda, durante il G8 di Genova.
All'epoca Urbisaglia aveva 23 anni, oggi ne ha trentanove ed il tempo trascorso deve essergli servito a maturare questa consapevolezza: “Oggi nel 2017 che sono padre, se ci fosse mio figlio dentro quella campagnola gli griderei di sparare e di prendere bene la mira. Sì sono cattivo e senza cuore, ma lì c’era in ballo o la vita di uno o la vita dell’altro. Estintore contro pistola. Non mi mancherai Carlo Giuliani”.
Ora, se in questa scelta di campo -con il giovane Placanica in divisa e contro il giovane Giuliani con l'estintore- vi fosse pure stato anche soltanto il remoto il tentativo di evocare la celebre frase di Pasolini all'indomani degli scontri di Valle Giulia ("Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri"), il risultato è francamente goffo, per non dire di peggio. Il poeta e filosofo parlava, peraltro, in un'epoca molto diversa ed in nome di un'ideale di solidarietà proletaria che oggi è lontanissima dal dibattito prevalente all'interno del centro sinistra italiano e del Pd in particolare. E quella frase finale, "Non mi mancherai Carlo Giuliani", è autenticamente crudele ed inquietante se pronunciata da chi, contribuendo ad amministrare la cosa pubblica, dovrebbe avere in dote anzitutto la virtù dell'equilibrio e dell'equidistanza.
Davanti al putiferio scatenato dalle sue parole, il consigliere comunale si è scusato e non si può che prenderne atto, con sollievo. Tuttavia rimane una certa sensazione di disagio davanti alla confusione di un progressismo un pò naive, che a furia di liberarsi dalle zavorre del passato è diventato leggero come una nuvola. Verrebbe in mente di consigliare, ancora una volta, la lettura di un passaggio dell'esortazione di Pasolini ai giovani. "Avete facce di figli di papà. Buona razza non mente. Avete lo stesso occhio cattivo. Siete paurosi, incerti, disperati ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori e sicuri: prerogative piccolo-borghesi, amici".