Femminicidio Sula, Samson vuole inviare "una lettera alla famiglia di Ilaria Sula per chiedere scusa". Forse aiutato da due amici a disfarsi del cadavere
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’aggressione è avvenuta in un appartamento della Capitale, dove la giovane è stata colpita con tre coltellate al collo, prima che il suo corpo venisse abbandonato in un dirupo

Prenderanno il via nel pomeriggio le operazioni peritali sui dispositivi sequestrati nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Ilaria Sula, la giovane studentessa uccisa a coltellate nel quartiere Africano di Roma dal suo ex fidanzato, Mark Antony Samson, reo confesso. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’aggressione è avvenuta in un appartamento della Capitale, dove la giovane è stata colpita con tre coltellate al collo, prima che il suo corpo venisse abbandonato in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina, a pochi chilometri da Roma.
Tablet, cellulare e PC: al via le analisi sui dispositivi
L’esame tecnico, disposto dalla Procura di Roma, si concentrerà sul tablet e sul computer della vittima e sul telefono cellulare di Samson, per chiarire le circostanze dell’ultimo incontro tra i due. L’obiettivo è ricostruire i messaggi, le comunicazioni e gli spostamenti, anche tramite app come WhatsApp. La famiglia di Ilaria Sula ha nominato un proprio consulente tecnico che seguirà le operazioni, i cui esiti sono attesi nelle prossime settimane.
L’aggressione dopo un messaggio: si cerca conferma nella chat
Durante l’interrogatorio, Mark Antony Samson ha dichiarato che l’aggressione sarebbe scattata in seguito alla ricezione di un messaggio da parte di un altro ragazzo sul telefono di Ilaria. Secondo la sua versione, quel messaggio lo avrebbe fatto infuriare, portandolo a compiere l’omicidio con tre fendenti al collo. Gli inquirenti dovranno ora verificare la veridicità del racconto tramite l’analisi dei dati presenti sui dispositivi, in particolare sul telefono del ragazzo e sul PC della vittima, dove si ipotizza potesse utilizzare applicazioni di messaggistica.
Complicità e depistaggi: indagati due amici e la madre
Le indagini proseguono anche per fare luce su eventuali complici. Due amici di Samson sarebbero sospettati di averlo aiutato a disfarsi del cadavere. Inoltre, la madre del ragazzo ha già ammesso di aver aiutato il figlio a ripulire l’appartamento dopo l’omicidio, aggravando ulteriormente il quadro investigativo.
"Deve marcire in galera"
"Lui deve marcire in carcere per tutta la vita. Quello che le ha fatto, non si fa neanche agli animali. Nostra figlia non era un oggetto e l'ha buttata via come se lo fosse". Lo dicono, intervistati da Repubblica, Flamur e Gezime Sula, i genitori di Ilaria, la studentessa ventiduenne uccisa a Roma dall'ex fidanzato. Quanto alla madre di Marc Samson che ha confessato di averlo aiutato a cancellare le tracce di sangue affermano: "Come si fa a fare una cosa del genere? Avrebbe dovuto chiamare i soccorsi, l'ambulanza, la polizia. Non aiutarlo a pulire tutto, coprirlo. Quella non è una madre". E parlando della figlia ricordano che "anche quel fine settimana la aspettavamo. Suo fratello è andato a prenderla alla stazione, il treno è arrivato e è ripartito e Ilaria non c'era". Poi aggiungono: "Abbiamo provato a chiamarla, ma il telefono risultava spento. Lì abbiamo capito che era successo qualcosa".
Samson vuole inviare lettera di scuse a famiglia Ilaria
E' quanto rende noto l'avvocato Fabrizio Gallo, uno dei difensori del femminicida che questa mattina ha incontrato il ragazzo in carcere. L'indagato, spiega il difensore, "vuole cercare di spiegare le ragioni insensate del suo gesto e implora sua madre di essere la sua voce per esprimere il suo rammarico e chiedere scusa ai genitori di Ilaria perché lui in questo momento non può farlo".