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[L’inchiesta] Favori sessuali, baci e pressioni per diventare magistrato. Il potere assoluto del consigliere di Stato: “Io sono un genio”

“Bellomo sa tutto e vede tutto come l’occhio del Signore degli Anelli – svela una ragazza - e ha il potere assoluto per farti passare o bocciare al concorso in magistratura. All’inizio il corso sembrava normale. Poi iniziava la selezione. Lui aveva un gruppo, come una setta. Ti dicevano cose strane. Tipo ”i borsisti sono una razza superiore perché saranno futuri giudici. Chi è contro Bellomo non sarà mai un giudice”

Francesco Bellomo

Si allarga lo scandalo del Consiglio di Stato, partito in sordina qualche mese fa e riesploso nei giorni scorsi. Rischia la destituzione, Francesco Bellomo, 47 anni, ex giudice ordinario, componente dal 2005 dell’organo di giustizia amministrativa, al centro da qualche giorno di una insolita vicenda tra fanciulle in minigonna, suggestioni psicologiche, accuse di manipolazioni, corsi per superare il concorso in magistratura, e auto veloci e profili facebook e foto audaci e racconti privati, che mette in scena un lato oscuro di uomini di legge e donne che aspiravano a diventare magistrati. Un dietro le quinte, anzi le toghe, che toglie anche un po’ di polvere dagli ermellini e restituisce di quelle stanze seriose, tra codici e commi, perfino qualche scatto licenzioso. Rischia la radiazione, il consigliere di Stato, mentre la vicenda, partita dall’esposto del padre di una ragazza, si amplia, arricchendo la scena di nuovi particolari, di altri protagonisti, di episodi che se non configurassero ipotesi di abuso, potrebbero perfino sembrare grotteschi.

Una pesante sanzione

A chiedere la pesante sanzione è stato proprio il Consiglio di Presidenza del Consiglio di Stato, che dopo una lunga istruttoria, cominciata nel gennaio di quest’anno, ha votato (7 sì, 4 contrari, 2 astenuti) per la destituzione di Bellomo. Non senza polemica, visto che nei corridoi della giustizia amministrativa c’è anche chi minimizza, chi non vede altro che comportamenti individuali di adulti liberi, e nessun reato, nessuna forzatura. Si fa fatica a convocare l’Adunanza generale, che dovrà decidere a questo punto su Bellomo. Pesa la nuova elezione di quattro nuovi giudici, che tocca al Parlamento, il quale, però, è in procinto di scioglimento anticipato.

Un altro magistrato

Intanto emerge e si definisce anche il coinvolgimento di un altro magistrato, Davide Nalin, 38 anni, per il quale è stata chiesta la sospensione dallo stipendio e dalla funzione. I due collaboravano nella gestione dei corsi di preparazione al concorso in magistratura tenuti dalla scuola privata di formazione giuridica, Diritto e Scienza, che stampava anche una rivista ed erogava borse di studio. E qui, incrociando giovani laureate che volevano tentare il concorso in magistratura, sarebbe partita una trama fitta di pressioni, controlli, suggestioni, strani contratti firmati, su cui indagano anche la procura della Repubblica di Piacenza e quella di Bari. Inchieste al momento senza indagati, partite da esposti, con ipotesi ancora fumose di reato e un quadro che fatica a delinearsi.

Francesco Bellomo

La denuncia di un padre

Lo scandalo, aperto nel dicembre del 2016 – come detto – dalla denuncia del padre di una delle partecipanti al corso, si è via allargato, aggiungendo i racconti di altre allieve, tutti concordanti nel delineare un quadro quanto meno curioso, insolito, sull’operato di Bellomo e del suo collaboratore Nalin. I due raccoglievano le iscrizioni delle giovani aspiranti magistrati, le aiutavano nella preparazione al concorso, offrivano dritte, condividevano previsioni sulle tracce che sarebbero uscite e sugli argomenti da studiare. Ma, contemporaneamente, adottavano comportamenti insoliti per i loro ruoli. Ragazze a cui sarebbe stato chiesto – con tanto di contratto firmato - di indossare minigonne e tacchi a spillo, per esempio. Poi indotte a condividere foto private e confidenze, a usare un trucco forte, aggressivo; ragazze che per partecipare ai corsi non dovevano essere sposate o – secondo alcuni racconti – indotte a lasciare i fidanzati. E poi i racconti privati, relazioni personali. Un quadro che alcune allieve definiscono di “violenza psicologica”.

L’occhio del Signore

"Bellomo sa tutto e vede tutto come l’occhio del Signore degli Anelli – dice al Corriere della Sera, una ragazza - e ha il potere assoluto per farti passare o bocciare al concorso in magistratura. All’inizio il corso sembrava normale. Poi iniziava la selezione. Lui aveva un gruppo, come una setta. Ti dicevano cose strane. Tipo ”i borsisti sono una razza superiore perché saranno futuri giudici”. “Chi è contro Bellomo non sarà mai un giudice”, perché lui è potentissimo. E poi chiedevano: “Se ti invitasse a casa sua ci andresti?”». I racconti delle ragazze continuano con dettagli su incontri privati, baci in pubblico, abbigliamento aggressivo, relazioni strette. Il tutto, con l’ambitissimo concorso sullo sfondo.

In cura dagli psicologi

"Mia figlia – ha dichiarato il padre della ragazza di Piacenza che per prima ha denunciato il caso - sta cercando di tornare a una vita normale. Ora sta meglio ma questa odissea le ha distrutto la vita. Ha ripreso a mangiare e a studiare, ma è ancora in cura dagli psicologi". "E’ stata sotto ricatto per troppo tempo – dice ancora - attraverso il contratto che come borsista doveva firmare per mantenere la borsa di studio".

Il documento del Pg della Cassazione

A mettere nero su bianco le accuse oggi è anche Paolo Ciccolo, Procuratore generale della Cassazione con funzione disciplinare. Ha compilato un documento inviato al Consiglio superiore della magistratura e al ministro Andrea Orlando, per l’azione disciplinare contro Nalin, il magistrato amico e collaboratore di Bellomo. "Nalin – si legge nel documento così come riportato dal Giornale - si è adoperato per far conseguire a Bellomo indebiti vantaggi di carattere sessuale e, comunque, tali da consentire al medesimo di perdurare la relazione cui egli ambiva, sfruttando la condizione psicologica della ragazza, interessata a superare il concorso per entrare in magistratura".

La difesa

Di tutt’altro tenore, ovviamente, le dichiarazioni di Bellomo. "Mi sottopongono a un procedimento disciplinare per le mie idee. Non sono fatti, ma solo idee", ha dichiarato al quotidiano Il Fatto. “Sono state scritte cose false – ha rincarato la dose in una intervista al Corriere della Sera -. Una volta che io esco dalle Aule di Giustizia, sono un uomo libero di esprimere le mie idee. Il mio è un metodo scientifico di intendere la funzione della ragione nelle cose umane. Tutti i geni, anche Einstein, si sono dovuti difendere dagli attacchi di chi non conosceva le idee”.

Nuove rivelazioni

Insomma, un genio incompreso. Ovviamente, quando si chiede conto di vestiti succinti , la replica è sulla libera scelta. E sui rapporti personali - ovviamente - c’era consenso. Donne consenzienti, adulti liberi, scelte. Nessuna pressione. Nessuna violenza. Nessun abuso. Cita addirittura Kafka, il consigliere di Stato. Ma le ragazze non la pensano così. Aperto il baule, sarebbero in arrivo nuove rivelazioni, che renderebbero il quadro ancora più fosco.

 

Antonio Mennadi Antonio Menna, giornalista e scrittore   

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