Fassino sarebbe recidivo: ecco perché i vigilantes lo tenevano d'occhio. Spunta un video. Sentiti i testimoni
L’indiscrezione che vorrebbe l’ex sindaco di Torino non nuovo a episodi come quello di una decina di giorni arriverebbe direttamnte dai lavoratori in servizio allo scalo Leonardo da Vinci.

“Secondo ambienti del lavoro aeroportuale – scrive il quotidiano online Open – Piero Fassino sarebbe recidivo. Per questo è stato denunciato dal duty free dell’aeroporto di Fiumicino. E per questo i vigilantes lo stavano tenendo d’occhio. E per questo gli agenti della Polaria hanno deciso di ascoltare altri dipendenti dell’esercizio commerciale, non in servizio lunedì 15 aprile.
Ovvero quando il deputato del Partito Democratico è stato fermato dai vigilantes con in tasca il profumo Chance di Chanel del valore di un centinaio di euro. L’indiscrezione che vorrebbe l’ex sindaco di Torino non nuovo a simiòli episodi carriverebber , riporta sempre Open, arriverebbe dai lavoratori in servizio allo scalo Leonardo da Vinci. E spiegherebbe, se fosse vero, come mai i titolari del negozio hanno deciso di denunciare il parlamentare. Invece di insabbiare tutto dopo che Fassino si è offerto di pagare il conto.
Il filmato
C'è un video delle telecamere di sicurezza che avrebbe ripreso l'episodio avvenuto il 15 aprile scorso nel duty free di Fiumicino del presunto furto di un profumo. Gli inquirenti della Polaria hanno acquisito le immagini che verranno trasmesse alla Procura di Civitavecchia con l'informativa che verrà completata nelle prossime ore. Dai filmati, riporta Open, si vedrebbe Fassino mettersi in tasca il profumo senza avere il telefono tra le mani, come da lui sostenuto. E lo si vede anche uscire dall’esercizio commerciale prima dell’intervento dei vigilantes, anche se lui ha detto che sono intervenuti quandoancora si trovava all'interno del negozio. Insomma le immagini smentirebbero la versione del parlamentare. Toccherà ora alla procura visionarle.
Le testimonianze
L'incartamento verrà quindi messo a disposizione dei magistrati nei prossimi giorni. In base a quanto si apprende, inoltre, gli investigatori hanno proceduto ad ascoltare i dipendenti dell'esercizio commerciale dove è avvenuto il fatto e gli addetti alla sicurezza che sono intervenuti. Nell'informativa si ipotizza il reato di furto, fattispecie per la quale è stato denunciato Fassino, e una volta trasmessa toccherà alla Procura decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.
La versione di Fassino
Fassino, in quanto parlamentare, non è stato ascoltato ma - spiegano fonti investigative - se vorrà potrà rilasciare dichiarazioni spontanee. Il deputato del Pd - parlamentare per 7 legislature, ex ministro della Giustizia dal 2000 al 2001, poi segretario dem fino al 2007 e sindaco di Torino per cinque anni dal 2011 al 2016 - ha fornito la sua versione sostenendo di aver già chiarito con i responsabili del duty free la questione: "volevo comprare il profumo per mia moglie, ma avendo il trolley in mano e il cellulare nell'altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse". In quel momento, ha aggiunto, "si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell'atto segnalandolo ad un agente di polizia. Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di una boccettina di profumo". Fassino ha anche sostenuto che si era offerto subito di pagarla e di comprarne non una ma due, proprio per dimostrare la sua buona fede, ma i responsabili hanno comunque deciso di sporgere denuncia.
La solidarietà dei colleghi
Al parlamentare del Pd, dopo quella espressa dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci, è arrivata la solidarietà del coordinatore di Fratelli d'Italia in Piemonte Fabrizio Comba. "Conosco l'uomo e il politico integerrimo, il tritacarne mediatico in cui è stato infilato è indecoroso per la sua storia personale e, quindi, anche per la storia del nostro paese. E' un avversario politico - ha concluso Comba - ma non per questo mi permetto di dubitare della sua integrità, convinto delle sue straordinarie qualità morali".
L'inchiesta potrebbe fermarsi
La Procura di Civitavecchia è consapevole che per procedere con ulteriori accertamenti come perquisizione personale e domiciliare- come da Costituzione – deve chiedere l’autorizzazione alla Camera dei deputati. Fassino, in quanto rappresentante parlamentare, gode infatti dell’immunità. Una possibile exit strategy arriva tuttavia dall’ipotesi che il duty free ritiri la denuncia. Come scrive il Corriere della Sera, “la nuova norma (Cartabia) prevede che i magistrati procedano per querela ma, in seguito, è sempre possibile ritirarla. Oppure che propendano per la ‘tenuità del fatto‘”.