Ex vigile uccisa, arrestato nella notte il 63enne ex collega. Lui: "Colpo partito per errore"
La donna di 33 anni è stata uccisa con un colpo di pistola alla testamentre si trovava nel comando di Anzola Emilia. Gli inquirenti non credono alla versione dell'uomo

Giampaolo Gualandi, 63 anni, è stato arrestato nella notte in quanto sospettato di aver ucciso Sofia Stefani, 33enne ex collega vigile, sparando un colpo di arma da fuoco dalla pistola d'ordinanza in direzione della donna, che era andata a trovarlo e con cui aveva avuto una relazione. La tragedia si è consumata nel comando di Anzola Emilia, in provincioa di Bologna. Fermato e portato in caserma, l'uomo nell'interrogatorio nella tarda serata e si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Il fermo, disposto dal pm Stefano Dambruoso che coordina le indagini, è per omicidio volontario.
Gualandi: "Colpo partito per errore"
Gia delle prime telefonate ai soccorsi per avvisare della morte della ex collega, Gualandi avrebbe parlato di un incidente: un colpo partito per errore, dalla sua pistola, nel corso di una lite e di una colluttazione con la donna, all'interno di un ufficio della polizia locale del comando di Anzola Emilia. Una versione che gli inquirenti non ritengono credibile. Secondo quanto ricostruito era stata la donna a chiamare Gualandi. I due lavoravano insieme e avevano avuto una relazione, sempre secondo quanto dichiarato dall'uomo nell'immediatezza ed era lei in particolare a volerla portare avanti, mentre lui no. Ci sarebbero anche messaggi acquisiti agli atti che i due, Gualandi e Stefani si sono scambiati e che confermerebbero questa ipotesi.
Sentito il fidanzato della vigile
La giovane donna aveva un fidanzato, sentito dagli investigatori, mentre Gualandi è sposato. All'interno dell'ufficio non ci sono telecamere che possano aver ripreso quello che è successo e le altre persone presenti ieri pomeriggio nell'edificio non avrebbero sentito grida o toni animati, ma solo lo sparo. La versione del colpo accidentale, mentre puliva la pistola, è stata ribadita anche in brevi dichiarazioni spontanee nell'interrogatorio alla presenza del suo avvocato.. Domani avrà occasione di chiarire ulteriormente la propria posizione, davanti al Gip.
Lepore: "Una morte inaccettabile"
"Il primo pensiero va in queste ore alla famiglia di Sofia Stefani, posso solo immaginare il dolore per una morte inaccettabile". Lo ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, esprimendo il sup cordoglio per la morte dell'ex agente della polizia locale. "Ho voluto sentire anche il sindaco di Anzola, Veronesi, per esprimere la vicinanza della nostra città e dell'area metropolitana alla sua comunità, così come voglio esprimere il mio cordoglio più sentito alla famiglia di Sofia - ha aggiunto - Staremo loro vicini in ogni modo. Ci auguriamo vengano presto chiariti i contorni di questa vicenda e le responsabilità".
Comunità sotto shock
"È un fatto che ha scosso il nostro Comune, la morte di una ragazza di 33 anni per un colpo di arma da fuoco. Però anche di fronte ad una cosa così traumatizzante non dobbiamo avere la morbosa curiosità di capire chi ha fatto cosa, quali sono le motivazioni. Quello spetta agli inquirenti, al tempo, che determineranno responsabilità e colpevoli", dice il sindaco di Anzola Giampiero Veronsi. "Quello che noi dobbiamo fare adesso - aggiunge - è stringerci alla famiglia di Sofia. E' una perdita devastante e quindi dobbiamo avere la capacità di reagire come comunità, di fronte ad un evento che in un Comune di 15mila abitanti, tranquillo, scuote nel profondo le coscienze. E anche per questo motivo mi accingo a proclamare il lutto cittadino".