[Esclusiva] Colpo di scena, gli ex forestali chiamati a spegnere gli incendi. Ma solo in una regione

La buona notizia dalla direzione centrale per l’emergenza dei vigili del fuoco: "i 360 direttori delle operazioni spegnimento passati dalle ormai ex guardie forestali ai vigili del fuoco possono prendere parte attiva alla lotta agli incendi boschivi”. Ma solo nel Lazio

[Esclusiva] Colpo di scena, gli ex forestali chiamati a spegnere gli incendi. Ma solo in una regione

Di nuovo in prima linea, seppure solo nel Lazio, il personale dell'ex corpo forestale dello Stato. I dirigenti e gli agenti confluiti dal 1 gennaio di quest'anno nei vigili del fuoco torneranno a svolgere quello che è sempre stato il loro ruolo istituzionale: prevenire e combattere le fiamme. Il documento - che tiscali.it pubblica in anteprima - mette infatti in evidenza i tanto attesi primi passi indietro rispetto alla riforma Madia. In definitiva, si è di fronte a un, seppur parziale, dietro front da parte di chi sinora ha diretto questa disgraziata campagna antincedi. 

Dopo le polemiche dei giorni scorsi sul mancato utilizzo del personale dell’ex Corpo forestale dello Stato, la direzione regionale Lazio del dipartimento dei vigili e del soccorso pubblico con una nota emanata il 18 luglio, ha confermato la possibilità per i comandi provinciali di utilizzare tutti i direttori di spegnimento provenienti dagli ex forestali, "indipendentemente dalla loro qualifica".  La disposizione, tradotta in altri termini, rende immediatamente operativi tutte le ex guardie forestali passate al corpo nazionale dei vigili del fuoco. 

In una dichiarazione rilasciata ad Agenparl, Costantino Saporito, coordinatore nazionale dei vigili del fuoco Usb, ha spiegato la situazione con un sintetico incipit: “Meravigliosa Italia, patria del diritto e regno dell’incertezza”. Ora qualcosa è cambiata, nella confusione creata dalla riforma sulla lotta agli incendi boschivi "arriva finalmente una buona novella dalla direzione centrale per l’emergenza dei vigili del fuoco: i 360 direttori delle operazioni spegnimento (Dos) passati dalle ormai ex guardie forestali ai vigili del fuoco possono prendere parte attiva alla lotta agli incendi boschivi”, ha detto a tiscali.it il sindacalista. 

La possibilità di impiegare altro personale qualificatissimo contro roghi devastanti per ampiezza e intensità, come dimostra la pineta di Castelfusano, “consente ai vigili del fuoco in piena emergenza da superlavoro di affrontare la situazione in maniera più organica e magari strappare qualche ora di pausa alle necessità di servizio: domenica 16 una nota del corpo nazionale ordinava il richiamo e/o la permanenza in servizio di tutto il personale necessario”, ha spiegato preoccupato Saporito.

Ma perché le cose girino per il meglio, soprattutto dal lato della prevenzione, resta da risolvere il divieto di occuparsi di incendi per gli oltre seimila ex forestali passati ai Carabinieri “armi, bagagli ed elicotteri”. Non sessanta o seicento: seimila. “Un vero e proprio esercito che però qualcuno ha deciso debba rimanere in disparte a occuparsi d'altro”, ha concluso Saporito. Tuttavia, nonostante le mille difficoltà, sul fronte incendi qualcosa comincia a girare per il verso giusto. Era ora.