Ex bidello ucciso nel suo garage, la figlia nascondeva l’arma del delitto dentro un beauty-case
Rosa Capuano è stata arrestata per l'omicidio del padre Francesco, il 79enne ucciso a colpi di pistola lo scorso dicembre nel garage della sua abitazione a Suzzara, nel Mantovano

Un revolver calibro 22 non registrato è stato trovato dai carabinieri in casa di Rosa Capuano, la 46enne arrestata per l'omicidio del padre Francesco, il 79enne ucciso a colpi di pistola lo scorso dicembre nel garage della sua abitazione a Suzzara, nel Mantovano.
Pistola nel beauty-case
La pistola è stata trovata in un beauty-case dell'indagata a Giuliano, in provincia di Napoli, a casa della sorella dove Rosa Capuano si era trasferita subito dopo l'omicidio dato che la sua abitazione a Suzzara era stata posta sotto sequestro. Con l'arma sono state trovate anche due cartucce inesplose e tre bossoli, tutti dello stesso calibro di quelli utilizzati per delitto. L'arma e le munizioni, poste sotto sequestro, saranno inviate ai carabinieri del Ris di Parma per gli accertamenti balistici.
Donna in carcere
Nel corso delle perquisizioni effettuate giovedì, i carabinieri hanno anche sequestrato telefoni cellulari e supporti informatici sui quali saranno effettuati ulteriori accertamenti. La donna, arrestata a Giuliano, è stata trasferita nel carcere di Mantova.
Il movente
Secondo gli inquirenti la donna avrebbe ucciso il genitore, che accudiva e con il quale viveva nell'abitazione di Suzzara, per affrancarsi da lui, che riteneva troppo possessivo. E anche perché, nonostante avesse tre fratelli, era convinta di divenire erede universale. Dopo la morte della madre, infatti, lei era rimasta sola ad accudire l'anziano genitore con problemi di deambulazione, una fatica quotidiana che stava protraendosi per troppo tempo e che, a suo dire, avrebbe dovuto essere compensata con l'eredità dell'uomo.
L’omicidio
Era stata la stessa Rosa Capuano la mattina del 23 dicembre ad allertare i soccorsi sostenendo di avere trovato il corpo del padre sul sedile del lato guida della sua auto, all'interno del box situato nel garage condominiale del palazzo dove vivevano. Ai carabinieri la donna aveva detto di aver accompagnato il padre in garage per uscire con l'auto. Dovevano andare a fare la spesa e Capuano le aveva chiesto di aiutarlo ad alzare la basculante del garage. Poi, però, lei si sarebbe resa conto di avere dimenticato fazzoletti e sigarette a casa e sarebbe risalita a prenderli. Al ritorno in garage, avrebbe trovato il padre morto all'interno della sua Fiat Panda, freddato da tre colpi sparati a bruciapelo alla testa. Non era stato visto nessuno entrare o uscire dal garage in orario compatibile con il delitto, né sentiti rumori sospetti o notati strani movimenti. L'autopsia sul corpo della vittima ha poi stabilito che Capuano sarebbe morto tra le 9 e le 9.30 del mattino. In un primo momento le indagini non avevano portato a nulla. Poi la svolta con l’arresto della figlia e il ritrovamento dell’arma.