Hanna Herasimchyk è stata uccisa, arrestato il marito dell'ex ballerina trovata morta in casa
L’omicidio della ballerina bielorussa in un primo momento era apparso come un decesso per cause naturali. L’autopsia e le indagini hano rivelato che è stata soffocata. L’uomo è accusato di omicidio volontario
Hanna Herasimchyk non è morta per cause naturali. La 46enne bielorussa, ex ballerina di night e badante trovata morta in un appartamento di Pozzuolo Martesana, è stata uccisa. A sei mesi dal decesso è arrivata la svolta nelle indagini. I carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito un un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Milano, nei confronti del marito, Konrad Marek Daniec, un polacco di 43 anni, ritenuto responsabile del reato di omicidio con l'aggravante di aver agito nei confronti della compagna convivente.
Il ritrovamento del corpo
A lanciare l’allarme, lo scorso 13 giugno, era stato proprio il compagno, di professione autotrasportatore, che aveva raccontato ai carabinieri di aver trovato il corpo esanime della donna dopo essere rientrato da una trasferta. Ai militari l’uomo aveva parlato di un abuso di farmaci e di problemi pregressi della vittima. Il racconto del 43enne, tuttavia, non aveva convinto gli investigatori.
L’autopsia
Il corpo della 46enne presentava vistose ecchimosi provocate e segni di asfissia. Per questo era stata disposta l’autopsia. Proprio durante gli accertamenti del medico legale era emerso che la 46enne era morta per soffocamento, ma non era chiaro se la morte fosse stata provocata da una overdose di farmaci oppure ci fosse una mano esterna.
Le liti
In passato, in quello stesso appartamento di Pozzuolo Martesana, i militari della caserma di Cassano d’Adda erano già dovuti intervenire in più d’una occasione per alcune liti. Ma la donna non aveva mai sporto denuncia. Grazie alle intercettazioni, alle analisi tecniche e delle copie forensi dei telefoni, oltre agli esami scientifici, i carabinieri della squadra Omicidi sono riusciti a ricostruire il delitto.
L’omicidio e il movente
Secondo le indagini della procura di Milano con l’aggiunto Bruna Albertini e la pm Francesca Crupi e del Nucleo investigativo dei carabinieri di via della Moscova, Konrad Marek Daniec, la notte tra il 11 e il 12 giugno, dopo la violenta lite con la compagna, l'aveva soffocata, provocandone il decesso, simulando poi il suo rinvenimento solo la mattina del successivo 13 giugno. Il movente sarebbe da inserirsi nel rapporto burrascoso e ormai logoro tra la donna e il compagno caratterizzato da frequenti litigi e aggressioni reciproche.